Libri, la rivincita della carta
E-commerce e bonus cultura trascinano il mercato In Veneto si vende il 10 per cento dei titoli di tutta Italia
Il libro sta bene. Anzi benissimo. Le vendite crescono. E il Veneto è la regione d’Italia in cui si legge di più. Dopo anni di crisi, ora il libro di carta ha di nuovo spiccato il volo, seguito da e-book e audiolibri, che tengono. Dati sorprendenti, sviscerati da oggi al 31 gennaio a Venezia al seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri. Alla Fondazione Giorgio Cini si riunirà l’editoria italiana e internazionale.
Manager dei principali gruppi, editori ed esperti in quattro giorni di incontri.
I dati di Messaggerie Libri che riguardano il periodo 20172019, delineano una profonda trasformazione del mercato, con i libri di carta in crescita, soprattutto nel 2019. Nel Veneto si vendono il 10% dei libri di tutta Italia e le librerie hanno aumentato la domanda di titoli di oltre il 7%. Guardando il dato per provincia, Verona è al primo posto, seguita da Padova, Venezia, Treviso. Caso dell’anno Rovigo, che ha aumentato del 48% la richiesta di titoli.
I motivi della ripresa del libro di carta? «Grazie soprattutto all’e-commerce e al bonus cultura - spiega Alberto Ottieri, vicepresidente Messaggerie Libri - . Il bonus cultura ha fatto vendere libri per 50 milioni nel 2019 e ha avvicinato i 18enni alle librerie. L’e-commerce e quindi Internet, utilizzato dalle generazioni giovani, ha portato a vendere più libri. In generale, la grande distribuzione è cresciuta, mentre hanno perso le piccole librerie indipendenti. Negli ultimi tre anni sono aumentati i titoli dei libri in commercio. Nelle vendite va bene non solo la narrativa, ma anche la saggistica divulgativa. Con l’e-commerce, in particolare, c’è una maggiore disponibilità di titoli proprio nella saggistica».
Per le nuove generazioni l’approccio con il libro da acquistare su Internet è più naturale e immediato, ma questo diventa un boomerang per le librerie indipendenti, danneggiate proprio dalle vendite ecommerce.
«A parte le librerie storiche, radicate nel territorio, che sono competitive anche con l’e-commerce, negli altri casi tramite Internet si trova più assortimento, convenienza e accessibilità», chiarisce Ottieri.
Achille Mauri, presidente della Scuola per Librai, dice: «Il mercato è decisamente in trasformazione. È vero che c’è stato un decremento di circa 200 librerie, ma il recupero delle grandi catene e dell’e-commerce ha fatto decollare le vendite. A fronte di tante chiusure di librerie, ci sono state varie aperture, connesse a un ampio giro di lettori. E attraverso i social le librerie riescono a diventare
A Venezia
Alla Fondazione Cini da oggi al 31 gennaio la scuola «Umberto ed Elisabetta Mauri»
punti di riferimento per quartieri, generi letterari o stile di lettura».
Alla Fondazione Giorgio Cini oggi il via al seminario della Scuola Librai Umberto e Elisabetta Mauri, con gli interventi di Chiara Valerio (Marsilio), Pier Luigi Celli e Gian Arturo Ferrari. L’obiettivo dei quattro giorni alla Cini è ridefinire la figura professionale del libraio: non basta essere persone preparate, abili commercianti o manager accorti, bisogna trasmettere la curiosità e la sensibilità verso la lettura. Domani, i temi trattati vanno dall’essere competitivi rispetto all’e-commerce, al valore economico aggiunto della libreria. Giovedì, il confronto su creatività e innovazione in libreria, tra nuovi consumatori e nuove tecnologie.
Venerdì l’appuntamento sul tema «Le grandi sfide», curato da Achille Mauri e coordinato da Stefano Mauri e Giovanna Zucconi. Ci sarà poi la consegna del Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri alla libreria Rinascita di Ascoli Piceno. E la borsa di lavoro Nick Perren, su iniziativa di James Daunt ad Barnes & Noble, che andrà a Irene Quercioli della libreria Rinascita di Empoli. Seguirà l’intervento dello scrittore e antropologo indiano Amitav Ghosh su «Imparare dal passato: i libri e il loro futuro in un’epoca di catastrofe». www.scuolalibraiuem.it