Sulle orme del padre: Calearo junior favorito per la guida di Confindustria Giovani
«Sì, mi candido». Sfida a due, elezione il 12 maggio
Se l’imprenditoria veneta non esprime alcuna candidatura per la guida di Confindustria «senior», ci prova molto seriamente nella categoria «junior», quella dei Giovani Imprenditori.
A candidarsi è Eugenio Calearo Ciman, classe 1982, ai vertici dell’omonimo gruppo industriale con sede a Isola Vicentina, la Calearo Antenne. Ed è, in tutti i sensi, un figlio d’arte: il padre Massimo è stato presidente di Confindustria Vicenza e di Federmeccanica nazionale.
«Sì, mi candido!». Calearo Ciman junior l’ha annunciato con un tweet e per ora non ha rilasciato altre dichiarazioni ufficiali. Ma è sufficiente: il vicentino - che dal 2017 guida i Giovani Imprenditori di Vicenza e presiede il consiglio regionale veneto della categoria - giocherà la sua partita per la poltrona degli under 40 di via dell’Astronomia. Dove è in scadenza il mandato triennale, non rinnovabile, dell’attuale presidente Alessio Rossi.
Sarà una sfida a due: il veneto Ciman si confronterà infatti con un candidato siciliano, l’industriale Riccardo Di Stefano. Palermitano, classe 1986, Di Stefano è già impegnato ai massimi vertici: è uno dei nove vicepresidenti della squadra di Rossi.
«Visti i miei pregressi, facevo fatica a dire di no ad Eugenio» è il commento, scherzoso, del padre Massimo. «È una scelta fatta da lui, con sua moglie, in piena autonomia. E mi fa molto piacere – assicura l’ex presidente degli industriali meccanici –, Eugenio è un ragazzo molto posato, che si sta impegnando. Gli faccio i migliori auguri: a livello formativo e di relazioni, quella che ha iniziato è una grande esperienza di vita. Sono cose che, in famiglia, si fanno uno alla volta: io e suo fratello siamo in azienda a tempo pieno, quindi si può dedicare».
L’imprenditore 38enne è sposato e padre di due bimbe, e siede nel Cda della Calearo Antenne, gruppo che oggi conta 800 dipendenti e serve direttamente 24 marchi automobilistici. Massimo Calearo Ciman si dice certo che il figlio saprà rendersi interprete delle esigenze delle imprese: «Io credo molto nei giovani, e penso sia giusto che i Giovani Imprenditori facciano un po’ i “pierini” rispetto a noi più grandi, che per forza di cose siamo costretti a essere più legati al sistema. Eugenio saprà dire in modo chiaro quello che va e quello che non va, dando pane al pane e vino al vino. La nostra è un’azienda che esporta il 97% della produzione e non ha nessun aggancio politico o statale: Eugenio, se eletto, potrà parlare in tutta sincerità. Penso che anche questo sia un asset importante, per gli imprenditori».
L’elezione è in programma il prossimo 12 maggio e le prime indicazioni danno una prevalenza di preferenze proprio a favore del candidato vicentino. I due sfidanti presenteranno i rispettivi programmi il prossimo 4 aprile, in un appuntamento a porte chiuse. Il voto di maggio precederà di un paio di settimane quello dell’assemblea di Confindustria che eleggerà il successore di Vincenzo Boccia. Tre i candidati in lizza: Carlo Bonomi, Licia Mattioli e Giuseppe Pasini. A breve sono attesi per un confronto in Veneto, chiamati del presidente regionale Enrico Carraro.
"Massimo Calearo Saprà parlare in modo chiaro