Corriere di Verona

Hellas, a Udine per la nona perla Juric: «Per noi è come il Real»

Lunch match alla Dacia Arena per la pattuglia gialloblù: il tecnico alza il volume dell’attenzione Otto risultati utili di fila: Pazzini out, c’è Borini

- Fontana

L’Hellas che «sbalordire il mondo fa» alla prova dell’Udinese. Il Verona va alla Dacia Arena per allungare il momento magico che sta vivendo.

L’Hellas che «sbalordire il mondo fa» alla prova dell’Udinese. Il Verona va alla Dacia Arena per allungare il momento magico che sta vivendo. Il 2020 è iniziato con risultati portentosi per i gialloblù: quattro vittorie (con Spal, Genoa, Lecce e Juventus) e tre pareggi (a Bologna, a San Siro con il Milan e all’Olimpico con la Lazio).

La classifica si è fatta più che intrigante, con quel sesto posto agganciato nell’ultimo turno che fa rima con Europa League. Tutte parole, queste, che nell’ambiente dell’Hellas nessuno vuole pronunciar­e, tra il pragmatism­o di Ivan Juric e il senso della realtà della dirigenza. C’è da mettere in sicurezza l’obiettivo della salvezza, intanto, e per le eventuali e ipotetiche ulteriori ambizioni si vedrà. Per questo è arrivata la raccomanda­zione di Juric: «Non abbassiamo la guardia». Già, il rischio, se il Verona cadesse in quest’inganno, sarebbe grosso, a cominciare dalla gara di oggi, con un’Udinese che avrebbe meritato di avere un maggior bottino di punti, per il gioco che ha saputo esprimere. «Per noi è come affrontare il Real Madrid», dice Juric, e sarà pure una concession­e all’iperbole, ma non c’è dubbio che i bianconeri abbiano una rosa ampia con tanta qualità e doti di forza fisica e atletismo che saltano agli occhi. Per proseguire nella serie positiva, quindi, servirà, una volta di più, un Hellas che sappia andare oltre i propri limiti, aspetto su cui Juric pigia sempre con vigore.

Per la partita di Udine non sono previsti sostanzial­i variazioni rispetto alle scelte fatte nella sfida alla Juve, impresa in rimonta il cui gusto squisito rimane addosso ma che, allo stesso modo, è parte del passato. Squadra che vince non si cambia, dunque, ma che perde l’esperienza di Giampaolo Pazzini, messo fuori causa da un infortunio al polpaccio che gli impedirà di esserci. Niente di grave, ma lo stop è necessario. Juric perde la principale alternativ­a per l’attacco: il Pazzo, con la sua efficacia da subentrato, è stato spesso decisivo. In senso opposto, la buona nuova è il ritorno vicinissim­o di Eddie Salcedo: ancora un pizzico di pazienza, in accordo con la dovuta cautela, e il baby bomber sarà a disposizio­ne. Verona a Udine con Silvestri in porta, linea a tre «standard» (Rrahmani, Gunter e Kumbulla,

da destra a sinistra), centrocamp­o rodatissim­o con Amrabat al fianco di Veloso in mezzo e, sulle corsie esterne, i pressoché insostitui­bili Faraoni e Lazovic. Insomma, si va sul sicuro.

Fabio Borini, in gol con la Juve, è pronto per indossare di nuovo la maglia da titolare, in attacco, con il supporto di Zaccagni e Pessina, mentre Verre è sempre una validissim­a soluzione che resta in gioco. Oltre 1500 i tifosi gialloblù al seguito della squadra, l’Udinese ha concesso una scorta extra di biglietti dopo che la prima riserva di tagliandi è andata esaurita in poche ore. Entusiasmo alle stelle per l’Hellas, con un tema fondamenta­le che, tuttavia, nessuno, nelle stanze del Verona, come al centro sportivo di Peschiera del Garda, dimentica: «Arriviamo alla quota 40 punti il prima possibile». Quota intesa come linea per la salvezza, si intende. E quando sarà toccata quella soglia, senza più pensieri e assilli, allora tutti i sogni potranno essere più liberi.

La formazione Nessun cambiament­o di uomini e modulo rispetto alla vittoriosa partita con la Juventus

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