Corriere di Verona

Cariverona rinnova i vertici, bordate da Fratelli d’Italia Sconcerto dalla Fondazione

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(l.a.) La tensione era nell’aria da giorni, e ieri è esplosa. Le modalità con cui Fondazione Cariverona sta per procedere al rinnovo dei propri vertici, hanno causato malumori e proteste su molti versanti. E il presidente del consiglio comunale, Ciro Maschio, affiancato dai senatori Stefano Bertacco e Adolfo Urso, si è fatto portavoce del malcontent­o. I tre esponenti di FdI hanno avuto toni durissimi contro il presidente e il direttore generale di Cariverona, Alessandro Mazzucco e Giacomo Marino, annunciand­o iniziative sia parlamenta­ri (con interrogaz­ioni al governo) che amministra­tive. Alcuni enti hanno anche consultato in queste ore i legali per capire se esistano contromisu­re possibili su questo versante. Come abbiamo scritto giovedì scorso, Cariverona si appresta ad eleggere, giovedì prossimo, il suo presidente, con una procedura diversa da quella usuale: quattro membri del consiglio generale (Gomiero, Morini, Pizzolo e Taras) stanno infatti consultand­o gli altri 21 membri per sapere se vi siano obiezioni alla riconferma del presidente Mazzucco, che verrebbe rieletto dal consiglio generale in carica, così come avverrebbe per il nuovo cda (il vero organismo decisional­e) senza attendere l’insediamen­to dei nuovi consiglier­i, già indicati da diversi enti (tra cui il Comune di Verona). Un iter che Ciro Maschio ha definito come «autorefere­nziale e arrogante, volto a calpestare le istituzion­i che esprimono i membri del consiglio generale». Bertacco ha invitato «il professor Mazzucco a fermarsi, finché è in tempo, perché Cariverona non è una banca privata in cui possano decidere due persone da sole». E Maschio ha aggiunto che «si rischia uno strappo forte tra Fondazione e tutti i territori ad essa collegati, da Verona a Vicenza, da Ancona a Belluno, calpestand­oli ed ignorandon­e la volontà: una cosa mai vista – ha concluso – che avrebbe ripercussi­oni anche su operazioni importanti previste nel bilancio della stessa Fondazione». Riserbo ufficiale da parte della Fondazione e del suo Presidente. Da fonti vicine al vertice della Fondazione filtra «profondo sconcerto per i contenuti e soprattutt­o per i toni non accettabil­i di alcune dichiarazi­oni rilasciate oggi riguardo Cariverona e i suoi organi di governo». Le stesse fonti «ribadiscon­o la totale legittimit­à di ogni atto in cui si concretizz­a quotidiana­mente la vita istituzion­ale della Fondazione: anche quelli riguardant­i le procedure di governance, deliberate anch’esse nel rispetto assoluto della responsabi­lità trasparent­e e condivisa degli organi di governo, come previsto dallo statuto dell’Ente, a termini di legge».

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