Corriere di Verona

La Tezenis ha imparato a soffrire Vittoria pesante a Milano Ispirata da Tomassini la Scaligera scappa nell’ultimo quarto e risponde a Ferrara

- Matteo Sorio

L’urlo di Tomassini. Lui che, a fine dello scorso ottobre, era tornato ad annusare il parquet dopo quasi 500 giorni. L’apice di una risalita, forse un grido di battaglia: 22 punti, 8/10 al tiro, 3 assist, 28 di valutazion­e. Quando Poletti e Severini si sono fatti male, Verona ha preferito tagliare Love, assegnando alle spalle del play pesarese l’intero peso del gioco, e l’andazzo fin qui parla di una scelta ripagata. È sull’onda del «season high» del suo regista che la Scaligera torna da Milano con la settima vittoria nelle ultime otto gare, 73 a 81 in casa dell’Urania, un terzo posto consolidat­o a 30 punti, -2 dalla seconda (Forlì, battuta lo scorso weekend) e un record in netto migliorame­nto, contro le squadre del club dei playoff, nel girone Est di A2: sei vinte, sette perse. Tornerà in campo mercoledì 26, qui al Forum, la Tezenis, nel penultimo turno di regular season (avversaria, Montegrana­ro) e da qui ad allora dispone di dieci giorni per tenersi sulla scia positiva dell’ultimo periodo. Positiva perché Verona continua a sbagliare molto, sia davanti che senza palla, ma se non altro quando la partita entra nelle curve finali tiene una certa presa sul volante: merito ancora una volta, al netto di Tomassini, di quegli esterni «senatori», Rosselli (9 punti, 9 assist, 9 rimbalzi) ed Hasbrouck (6/11 al tiro, 5 assist) che quando vogliono sanno decidere, non solo incidere. Ecco, allora, che il riferiment­o al pacchetto perimetral­e suggerisce una parentesi doverosa sui lunghi. Al PalaLido, ieri, sedeva in panchina Poletti. E, in ottica playoff, la Scaligera deve augurarsi che il capitano rientri in spolvero. Perché nel pitturato, gli affanni continuano a essere rumorosi. Specie in quei frangenti che vedono Jones, per un motivo (falli) o l’altro

Leader Nonostante gli errori al tiro (anche 0/6 dalla lunetta) Francesco Candussi è uno dei trascinato­ri della Scaligera (litigi col canestro, 1/6 da tre), calare di giri. Di fronte alla neopromoss­a dal basket vorticoso, 24 punti in classifica, sia Candussi (5/10 al tiro ma 0/6 ai liberi e 2 rimbalzi) che Udom (5 falli in 14’) hanno trovato pane per i loro denti finendo spesso nella grattugia di Lynch, orfano della sponda Benevelli (a sedere per tutto il match, quinto realizzato­re di Milano) ma ben supportato da due seconde linee, Bianchi e Piunti. Certo, della partita di Candussi, che sta tirando dalla lunetta sotto il 50 per cento e andando avanti così rischia di diventare ai playoff un bersaglio facile, va anche fotografat­a la tripla del 64-67. Cioè uno di quei mattoni con cui Verona, nell’ultimo periodo, s’è tolta di torno Milano (quasi sempre in vantaggio, fino al +9) prima che i già citati Rosselli ed Hasbrouck ratificass­ero e dopo che Jones aveva firmato i canestri decisivi per rimettersi in carreggiat­a. Una carreggiat­a quasi smarrita, a un certo punto, per colpa dei (non nuovi) problemi di tenuta difensiva, sia nell’uno contro uno sia nella zona. A che punto siamo, allora? A due turni dal gong di campionato, Verona è in salute: lo smoking, ancora, sta in armadio.

Due anticipi per il girone Est della A2: a Milano la Tezenis passa con un perfetto finale di partita e conquista i due punti Straordina­rio Tomassini con 22 punti, 4/5 da due e 4/5 da tre

Vince anche Ferrara, che resta quindi al terzo posto a pari punti con la Scaligera: gli estensi piegano agevolment­e Imola 89-68

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