Verona ricorda gli agenti Turazza e Cimarrusti «Un dolore sempre vivo»
La madre di Davide: «Sono morti per un’Italia migliore»
Da ieri il ricordo di Davide Turazza e Giuseppe Cimarrusti, gli agenti delle Volanti rimasti uccisi nella notte del 21 febbraio 2005 in una sparatoria sulla strada Bresciana, rimarrà impresso con ancora più vigore nella mente dei veronesi e non solo. Il Comune, in intesa con la questura, ha posto una targa sotto il cartello Verona, in località Croce Bianca. Poco sopra, c’è quella dei colleghi che recita: «In quella giornata, quando il silenzio della notte è stato spezzato dai rumori assordanti e la follia umana si è scatenata contro di voi, non avete esitato. Impavidi e senza remore avete affrontato il pericolo, per difendere quegli ideali in cui credevate e pagando per essi con la vostra vita».
«Sono gratificata perché finalmente un’amministrazione ha pensato di mettere una targa per due persone di grandissimi valori che sono morte per una città migliore, per un’Italia migliore, per tutti gli italiani. E’ stata fatta una cosa doverosissima per il sacrificio di questi due ragazzi», ha detto con forza Maria Teresa Salaorni Turazza, madre di Davide, durante la commossa cerimonia a cui hanno partecipato, oltre ai parenti dei due poliziotti, il sindaco, Federico Sboarina, il prefetto, Donato Cafagna, il questore, Ivana Petricca, e le principali autorità civili e militari. A 15 anni dall’uccisione degli agenti per mano di Andrea Arrigoni, investigatore privato 36enne di Bergamo, il prefetto Cafagna ha aggiunto: «E’ il momento per ringraziare e per ricordare il loro sacrificio; il momento per ricordare il sacrificio e l’impegno di tutte le forze di polizia, dei carabinieri, della guardia di finanza, dei vigili del fuoco impegnati per garantire la nostra sicurezza e l’incolumità della collettività. Un momento di riflessione e di sofferenza per tutti noi, perché rinnova un dolore sempre vivo nelle famiglie e che deve essere sempre vivo nella memoria di tutti». «Un enorme grazie a chi ha dato la propria vita per il bene comune - ha affermato Sboarina Impegniamoci a far crescere le future generazioni nel rispetto e nell’ammirazione della divisa». Il pensiero di tutti è quindi tornato a quel tragico 21 febbraio. Turazza, 36enne di Verona, e Cimarrusti, 26enne di Conversano, nel Barese, in servizio sulla statale 11, avevano sorpreso, verso le 2.20, Arrigoni che si accaniva su una prostituta, poi morta in ospedale per le ferite riportate. L’uomo, a quel punto, aveva aperto il fuoco contro i due agenti, per poi finire a terra senza vita sotto i colpi dei poliziotti che, gravemente feriti, morirono in seguito all’ospedale di Borgo Trento.