Chievo, le montagne russe che tormentano Marcolini E domani c’è il Pordenone
Sul chi va là. Perché l’ossigeno del 2 a 0 sulla Salernitana — ottavo successo in una stagione che per il resto bolla 6 ko e dieci pareggi, record di segni X in B — non basta per respirare a pieni polmoni. Il Chievo di Marcolini affronta in Friuli, domani alle 15, un altro test di resistenza. Alla Dacia Arena di Udine, in casa del Pordenone, un passo falso sarebbe l’ennesima frenata dopo una vittoria: un risultato positivo, invece, rafforzerebbe l’acuto di lunedì sera e la sua immagine di copertina, cioè la squadra che corre ad esultare dal suo allenatore, Marcolini, lui che in caso di sconfitta coi campani avrebbe rischiato il posto. Un nuovo snodo, allora, per capire se il Chievo, -1 dalla quota playoff, è in grado di fare sul serio. Va detto dunque che sulla carta il Pordenone di oggi è più fragile di quello di ieri. E l’inerzia pende di qua: guardando ai punti sommati nel 2020, il
Chievo vince 8 a 2. Cos’è successo? Sino al break di campionato, quelli di Tesser giravano al secondo posto in classifica, quota 34, dopodiché con l’anno nuovo hanno inforcato una crisi che il presidente Lovisa ha riassunto nell’espressione «ansia da prestazione». Morale: due pareggi con Frosinone e Livorno, tre sconfitte con Pescara, Spezia e Benevento. Salutato il 2019, il Chievo non ha ancora spiccato il salto di qualità ma, se non altro, viene da una scia meno negativa: superate Perugia e Salernitana, pari a Empoli e Pisa, inciampo interno col Venezia. È una partita che potrebbe decidersi nei duelli individuali, quella di domani, vista la disposizione a specchio di Marcolini e Tesser, entrambi fedeli al 4-3-1-2. Ma è soprattutto una partita che dirà della stoffa mentale delle due squadre, quindi anche del Chievo. Un Chievo che all’andata pareggiò 1-1 nonostante quaranta minuti in 11 contro 9 per le due espulsioni di Strizzolo e Chiaretti a inizio del secondo tempo: il più grande degli sciupi stagionali, rileggendo il film gialloblù. Era il sesto turno di Bea quel Chievo mancava Giaccherini, l’uomo che ha deciso il match con la Salernitana. Alla Dacia Arena, invece, mancheranno capitan Cesar ed Esposito per squalifica mentre il regista Obi è in dubbio. Pesante, il forfait di Cesar: chi si unirà a Leverbe, tra Vaisanen e Rigione, darà vita a una coppia centrale dalla scarsa frequentazione. Circa Obi: il Chievo farà di tutto per recuperarlo dall’acciacco muscolare, intanto Marcolini chiede a Di Noia di scaldarsi dopo quasi due mesi out e prepara l’ipotesi di un baby tra Zuelli e Karamoko.