Mattarella chiama Zaia: «Il presidente vi è vicino» M5S-Regione, è polemica
Il Pd: «Audizione in Consiglio». Si farà domani a Palazzo Balbi
«Sono vicino a quanti sono stati colpiti e alle loro comunità che vivono momenti di comprensibile ansia. Rivolgo un pensiero alle due vittime ed esprimo solidarietà ai loro familiari». Lo ha detto ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che poi ha telefonato al governatore Luca Zaia per chiedere informazioni sulla situazione del Veneto. «Ho parlato a lungo con lui — fa sapere Zaia — spiegando tutte le criticità. Ho sentito anche il ministro della Salute, Roberto Speranza,
e il premier Giuseppe Conte. Ho chiesto che l’approccio sia uniforme su tutto il territorio nazionale per garantire la salute ai cittadini e che le linee guida che verranno adottate siano uniformi».
Ma proprio ieri il capogruppo M5S in Regione, Jacopo Berti, lanciava pesanti accuse proprio alla gestione della sanità pubblica veneta. «Mentre Salvini accusava il governo e voleva chiudere i porti, in Veneto l’uomo di fiducia di Zaia alla sanità ostacolava la prevenzione. In pratica, la Regione ha impedito che a Padova si eseguissero screening probabilmente fondamentali. E abbiamo le prove». Le prove sono una lettera, spedita il 12 febbraio scorso a direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, Luciano Flor, e al professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia, nella quale il direttore generale dell’area Sanità e Sociale della Regione, Domenico Mantoan, chiedeva di conoscere «sulla base di quali indicazioni ministeriali o internazionali» si sia ipotizzata la scelta di estendere «i controlli microbiologici per 2019-nCoV an
che ai soggetti asintomatici provenienti dalla Cina». Nella lettera Mantoan ribadisce che «eventuali proposte in ambito assistenziale, discostanti da quanto definito, devono essere condivise con la Direzione Prevenzione della Regione». Specificando infine che «le prestazioni in argomento, su soggetti asintomatici, non rientrano tra quelle coperte dal Servizio sanitario nazionale». Versione confermata dal ministero della Salute.
Per Berti «invece di raccogliere l’allarme e capire come collaborare con l’Azienda sanitaria padovana, Mantoan vietava di procedere con i controlli. Il resto è cosa nota: proprio a Padova è esploso il focolaio veneto di coronavirus che ha già causato la morte di un contagiato. Ora Zaia — conclude Berti — risponda di quanto accaduto».
«L’effettuazione di esami per ricerca di SARS-CoV-2 in soggetti asintomatici rientranti dalla Cina negli ultimi 14 giorni, non è indicata da alcuna circolare del governo italiano né da raccomandazioni internazionali». Lo precisa in una nota la Direzione prevenzione della Regione, in relazione «ad alcune dichiarazioni di esponenti del Movimento 5 Stelle su una presunta volontà della Direzione generale sanità di non sottoporre a test diagnostici per Coronavirus i soggetti asintomatici rientranti dalla Cina».
Sull’argomento interviene anche la deputata pentastalleta Francesca Businarolo: «Confido nella capacità dei professionisti della sanità veneta affinché venga data risposta adeguata a questa emergenza. Non posso però non guardare con preoccupazione al fatto che due pazienti affetti dal virus sono stati tenuti in un ospedale di provincia per svariati giorni, senza che fosse stata nemmeno ipotizzata la possibilità del contagio. Mi auguro che episodi del genere non si ripetano e invito la Regione a essere quanto più chiara e puntuale nell’aggiornare i cittadini su ogni rischio connesso alla diffusione del virus».
Il Pd, per voce del suo capogruppo regionale Stefano Fracasso, ha chiesto al presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti che l’assessore e il dg della Sanità, ovvero Manuela Lanzarin e Mantoan, «riferiscano in Consiglio sull’emergenza coronavirus». L’incontro si terrà domani mattina alle 10 a Palazzo Balbi, in accordo con il governatore Zaia.
Francesca Businarolo
Rilevo che due pazienti affetti dal virus sono stati i giorni in ospedale e non è stato notato il contagio