Corriere di Verona

«Restiamo razionali: Vinitaly simbolo che ripartire si può»

- Aldegheri

«La conferma che il Vinitaly si terrà nella terza decade di aprile è un segnale importante, e non solo per la Fiera di Verona». Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafier­e, ha passato giorni di fortissima tensione. «Diciamo che è stata una scelta impegnativ­a. Ma è stata fatta sulla base di una motivazion­e razionale».

aprile, il giorno di inaugurazi­one di Vinitaly. La rassegna vinicola internazio­nale rimarrà aperta fino al 22 aprile

«La conferma che il Vinitaly si terrà nella terza decade di aprile è un segnale importante, e non solo per la Fiera di Verona». Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafier­e, ha passato giorni di fortissima tensione. L’allarme Coronaviru­s ha portato al rinvio di un paio di rassegne previste per il mese di marzo, ma l’attenzione di mezzo mondo era tutta incentrata sulla «regina» delle manifestaz­ioni in riva all’Adige.

E la conferma arrivata mercoledì sera, spiega Mantovani, «è stata presa dopo un ragionamen­to serio, razionale e motivato, dopo aver preso in consideraz­ione tutte le ipotesi».

Una scelta difficile? «Diciamo che è stata una scelta impegnativ­a. Ma è stata fatta sulla base di una motivazion­e razionale, dopo avere ascoltato i pareri di tutti e dopo averne discusso con le molte categorie che saranno coinvolte, visto che assieme al Vinitaly si svolgerann­o anche il salone dell’olio Sol&Agrifood, il salone delle birre artigianal­i, Xcellent Beers, ed Enolitech, tutte fissate tra il 19 al 22 aprile».

Qualcuno si era detto contrario?

«Nessuno. E tutti si sono detti convinti che proprio la nostra rassegna possa segnare un vero e proprio punto di svolta ben al di là dei nostri cancelli, per tutta l’economia italiana».

Al di là della decisione del consiglio d’amministra­zione, lei personalme­nte aveva dei dubbi?

«No, anzi: sono sempre stato convintiss­imo che questa fosse la decisione giusta, non per ragioni emotive ma proprio per una serie di ragionamen­ti concreti».

Vinitaly è una rassegna amata dal grande pubblico, e proprio per questo affollatis­sima: non temete che quello di quest’anno possa essere un evento in tono minore?

«Tutti i segnali che abbiamo, finora, dicono il contrario. Fino a questo momento abbiamo ricevuto solo conferme di arrivi e di presenze, da ogni parte del mondo. Le dirò di più: riceviamo segnali positivi e nuovi, per certi versi perfino inaspettat­i, anche dal mondo asiatico, il che conferma un’altra mia idea di fondo: quando ci sono crisi di questo tipo, la ripartenza successiva è velocissim­a. E noi dobbiamo assolutame­nte essere pronti».

C’è un contrasto tra esigenze sanitarie ed esigenze economiche?

«Intendiamo­ci: la salute viene prima d’ogni altra cosa, ed io ho piena fiducia nel mondo medico e scientific­o. Detto questo, anche in momenti delicatiss­imi come quello che stiamo attraversa­ndo, occorre mantenere i nervi saldi e guardare le cose nel loro complesso. Detto in maniera più cruda e con un’espression­e che capisco essere ‘forte’: non bisogna correre il rischio di morire per una malattia, ma bisogna evitare anche di morire…di

Il bilancio

Fino a questo momento abbiamo ricevuto solo conferme di arrivi e di presenze, da ogni parte del mondo, a cominciare dagli Usa

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Direttore generale

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