Amuchina, scuole, spesa Le parole chiave sul web
Amuchina, coronavirus, spesa online, ordinanza scuole. Sono queste le parole chiave, gli hashtag, degli ultimi sette giorni di ricerche online in Veneto. A dirlo è AvantGrade, società di consulenza in marketing digitale. Una settimana fa, il coronavirus entrava prepotentemente nelle discussioni dal vivo e sui social. «Fino a venerdì – spiega il direttore rodigino di AvantGrade Ale Agostini – le principali ricerche legate al coronavirus riguardavano l’igienizzante per le mani. Dopo la notizia del focolaio di Codogno e del morto di Vo’ gli italiani e in particolare i lombardi e i veneti hanno cominciato a cercare su Google altre parole chiave: “mascherina ffp3” e “spesa online”. Domenica molti supermercati anche in Veneto sono stati assaltati e i siti Internet per la spesa online andavano in crash per l’impennata di accessi». Il livello di attenzione in Veneto per il coronavirus è stato altissimo fino a un paio di giorni fa. La gente cercava la parola «coronavirus» associata alla città di residenza. «Il comune veneto con l’indice di preoccupazione più alta – ha aggiunto – Agostini è quello di Lozzo Atestino, sui Colli Euganei, confinante con quello di Vo’ Euganeo. Qui praticamente tutte le ricerche su Google erano legate al virus». Gli altri comuni veneti sono Teolo, ed Este. Poi c’è Grisignano (Vicenza). E Vo’? «Non risulta, forse gli abitanti hanno ricevuto dalle autorità tutte le informazioni di cui avevano bisogno». Una delle parole più ricercate è stata «scuole», che è tornata in cima alle ricerche giovedì, quando Zaia ha detto che «le scuole lunedì per me possono riaprire». Zaia non è fra i personaggi più cercati in Rete (il primato spetta al virologo Roberto Burioni) ma la sua intervista concessa martedì al Corriere del Veneto («È come una guerra, dormo tre ore a notte») è stata condivisa da oltre 300 persone su Facebook ed è diventata quasi più virale del virus. Centinaia i commenti, da quelli che elogiano il governatore («Grande, bravo») per la gestione dell’ennesima emergenza (Vaia, l’acqua alta a Venezia e le alluvioni) a quelli che ne criticano i toni allarmistici e altri che gli rinfacciano il fatto di aver sbandierato le poche ore di sonno («conosco tanti che non dormono ma non se ne vantano come lui»). Non mancano le critiche all’ordinanza («avete chiuso le chiese, non le palestre») e alla richiesta di fondi dal governo centrale. I lettori sottolineano una contraddizione con la richiesta di autonomia avanzata dalla Regione anche attraverso il referendum del 22 ottobre 2017. «Siete sempre col cappello in mano, state diventando assistenzialisti», hanno scritto sui social alcuni follower innescando una nuova e mai morta tenzone fra Nord e Sud. E la polemica continua…