Tribunale, stretta anti «assembramento»
Tribunale sempre più «blindato» contro lo spettro del coronavirus. Da ieri, è infatti scattata a palazzo di giustizia un’ulteriore «stretta anti-assembramento» nelle aule e lungo i corridoi. Si tratta di un provvedimento «pilota» che potrebbe «far scuola ed essere adottato in chiave preventiva anche negli altri tribunali finché si protrarranno l’emergenza e la psicosi di questi giorni». In che modo? È presto detto:il presidente della sezione penale Sandro Sperandio, su richiesta e iniziativa della Camera penale e del Consiglio dell’ordine, ha ordinato che le udienze filtro - le più affollate - fino a mercoledì 3 marzo siano differite dal magistrato d’udienza a patto che sia presente un difensore che sostituisca tutti gli altri. Questo allo scopo di «venire incontro agli avvocati che si lamentavano degli assembramenti fuori udienza» che avrebbero «ipoteticamente potuto agevolare il contagio da coronavirus». Sia la Camera penale che il Consiglio dell’ordine hanno quindi messo a disposizione un difensore che sostituisca tutti. «Visto il provvedimento del Presidente della sezione penale dottor Sandro Sperandio, con il quale si dispone il rinvio delle udienze-filtro da citazione diretta dal 27 febbraio al 3 marzo 2020, il Direttivo della Camera Penale Veronese e l’Ordine degli Avvocati di Verona si rendono disponibili, per mezzo dei rispettivi Consiglieri, ad essere presenti per i giorni indicati, in sostituzione dei colleghi, e ad annotare le date di rinvio delle udienze. Pertanto - si legge nella comunicazione notificata nelle scorse ore a tutti gli iscritti all’Ordine scaligero - chi non sarà presente verrà sostituito. Sottolineiamo che la sostituzione è funzionale ad evitare la compresenza di più persone, cosa quanto mai opportuna in questo momento; vi invitiamo altresì ad evitare il più possibile la presenza in udienza delle parti. Successivamente, all’esito delle udienze, invieremo mail agli iscritti con la date dei rinvii della giornata». A seguire, l’elenco dei nominativi dei legali «prescelti» per fare le veci dei colleghi giorno per giorno fino a mercoledì prossimo. Tutto ciò dopo che a Verona il sistema-giustizia già da alcuni giorni ha cercato di reagire al rischio coronavirus attraverso l’adozione da parte del Tribunale - con una circolare di tre pagine firmata dalla presidente Antonella Magaraggia - di una serie di provvedimenti che regolano l’accesso alle aule, accordano il legittimo impedimento alle parti che si trovano nelle zone rosse e prevedono limiti d’orario al funzionamento delle cancellerie. Misura, quest’ultima, riguardo cui serpeggiano «malumore e preoccupazione» soprattutto per le «cancellerie a orario ridotto», che rendono problematica la visione dei fascicoli prima delle udienze, e per l’apertura della segretaria amministrativa «solo per il deposito degli urgenti dalle ore 9 alle 10 e dalle 13 alle 13.30». A fronte di ciò, ieri si è diffuso un certo allarmismo per la presenza in tribunale e in udienza di un avvocato di Monselice, a «una manciata di km dalla zona rossa».