L’emergenza c’è ma pienamente sotto controllo
Egregio Direttore ritengo necessario come Direttore dell’azienda ospedaliera Universitaria Integrata di Verona intervenire sulle numerose e confuse informazioni che circolano in questi giorni e che possono ingenerare timori nelle persone, per chiarire quale sia la reale situazione sanitaria all’interno dei due ospedali cittadini
Innanzitutto confermo che le persone ricoverate per «coronavirus»e in via di guarigione sono due. Ripeto solo due. Una è un operatore sanitario. Sono risultati positivi al test (il cosiddetto tampone) ad oggi altri otto operatori sanitari, asintomatici, cioè privi di tosse, raffreddore o altri sintomi comuni alle normali influenze. Ovviamente queste persone sono state collocate in isolamento a casa loro per due settimane, con varie accortezze di contatto, cioè mascherina e distanza da familiari. Se entro due settimane non svilupperanno sintomi, dopo un nuovo test, saranno ritenute guarite e potranno tornare alla loro normale attività.
E’ chiaro che queste persone hanno avuto contatti con altri lavoratori e in alcuni casi, cittadini, all’interno degli ospedali. Tutte le persone, che abbiano avuto un contatto stretto con loro - secondo le indicazioni regionali e del ministero della salute - sono state o verranno contattate per un eventuale isolamento cautelativo, senza necessità di effettuare il test di verifica. Dal punto di vista numerico, la situazione non è quindi tale da destare allarmismi o panico. È chiaro comunque che la direzione di una istituzione sanitaria ha l’obbligo, in sintonia con le autorità, di porre in essere preventivamente tutti gli accorgimenti per affrontare un’ eventuale situazione più complessa e difficile, della quale, per ora non vi sono i presupposti numerici. Rientrano in questo contesto le tende montate all’esterno degli ospedali: non sono state attivate ma sono state collocate dalla protezione civile nel caso l’azienda dovesse dividere i flussi di pazienti per una eccessiva affluenza ai pronto soccorso. Chiarito quindi che l’emergenza c’è, ma è pienamente sotto controllo - e i numeri sopraesposti lo confermano - vorrei esprimere alcune richieste e fornire informazioni ai cittadini
1. gli ospedali continuano a funzionare regolarmente, pur con delle cautele. Quindi ricoveri e visite, continuano.
2. è evidente che le preoccupazioni di epidemia possono provocare congestionamenti in alcuni settori ospedalieri. Invito quindi i cittadini al massimo di pazienza e comprensione verso infermieri, medici e operatori tutti dell’azienda, il cui numero, in alcuni casi, potrebbe risultare ridotto proprio per le procedure di cautela sopradescritte. L’azienda comunque si riorganizza continuamente per garantire i servizi
3. ricordo a tutti di ridurre al minimo necessario sia in termini di tempo che di numero - una sola persona alla volta- le visite ai ricoverati
Agli organi di stampa e a chi fa informazione sui social, chiedo di evitare allarmismi e di verificare con l’azienda le informazioni, rammentando che le leggi sulla privacy impongono la riservatezza suì dati sanitari . Fuor di linguaggio giuridico, consentitemi di dire che la manzoniana caccia al nome dell’«appestato» è semplicemente impensabile soprattutto in una città del livello culturale di Verona. Chiedo quindi a tutti di evitare di chiedere nomi o addirittura di pubblicarli.
Ovviamente, se vi dovessero essere modifiche rilevanti nell’assetto dei servizi sarà cura della Direzione comunicarle tempestivamente. Infine, un grande ringraziamento a tutti coloro che lavorano, a qualsiasi titolo nell’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. Un impegno come quello dimostrato questi giorni è encomiabile e sono certo che la Città sarà grata per quello che tutti assieme stiamo facendo per garantire salute e sicurezza in questo momento particolarmente difficile.