Deputato veneto rifiuto francese
Ingresso vietato ai veneti. Il parlamento francese ha impedito ieri l’ingresso al deputato veneziano del Movimento Cinque Stelle Alvise Maniero, capo della delegazione italiana al Consiglio d’Europa. Maniero doveva partecipare ad una riunione dell’assemblea ospitata per l’occasione nell’emiciclo parigino quando, racconta, «sono stato informalmente incoraggiato a valutare l’opportunità di non prendere parte ai lavori per non inquietare i colleghi delle altre delegazioni perché vengo dal
Veneto, regione considerata ad alto rischio coronavirus. Il nostro ambasciatore ha protestato, io ho tenuto il punto perché dovevo garantire all’Italia di essere rappresentata al pari delle altre delegazioni e sono giunto a farmi revocare il visto d’ingresso al parlamento francese». Non potendo partecipare ai lavori dell’assemblea, in serata Maniero ha deciso di rientrare in Italia. «Quello che mi è successo lo capisco e lo metto nel conto del disordine generato dall’emergenza, ma è un fatto spiacevole, imbarazzante e anche piuttosto grave - prosegue il deputato pentastellato -. Oggi il parlamento italiano non è stato rappresentato e la nostra è l’unica delegazione il cui presidente non ha potuto prendere parte ai lavori. Ieri avevo partecipato ai lavori serenamente e nessuno mi aveva detto niente; se il problema era quello di trovarci insieme in spazi chiusi potevamo fare una videoconferenza». Il presidente della Camera Roberto Fico ha espresso il suo sconcerto al presidente dell’Assemblea Nazionale Richard Ferrand. «Stanno stigmatizzando l’Italia come untore dell’Europa conclude Maniero -. Tutto ciò è una follia dal punto di vista scientifico e razionale». (ma.bo.)