Corriere di Verona

Per l’Hellas niente allenament­o, tutti in attesa

La Figc ratifica il blocco fino al 3 aprile, tre ipotesi sul piatto per la ripresa

- Fontana

Ieri l’Hellas non si è allenato. La seduta prevista è stata annullata (l’Aic ha chiesto che tutte le squadre si fermino, e così hanno già deciso di fare Lazio, Milan, Fiorentina e Cagliari). Al centro sportivo di Peschiera c’era solo silenzio, più di quanto ce ne fosse a Genova, domenica, per la partita del Verona con la Sampdoria, quella che sarà, almeno fino al 3 aprile, l’ultima gara disputata dai gialloblù.

Ma, al di là del termine fissato dal governo per tutti gli sport in seguito all’emergenza coronaviru­s, resta incerto e nebuloso il futuro dei campionati. La serie A è il garbuglio più intricato, per ovvie ragioni di dimensione economica: al vertice del calcio italiano ci sono interessi enormi, intrecci legati alla vendita dei diritti tv, un giro d’affare da multinazio­nale. La ragione delle resistenze a qualsiasi ipotesi di chiusura, fino alla svolta avvenuta tra domenica e lunedì, risiede proprio in quest’aspetto. Nulla di sorprenden­te che ieri, nel Consiglio federale straordina­rio convocato dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, non sia stata presa alcuna decisione definitiva. Un nuovo incontro è fissato per lunedì 23, con i dirigenti calcistici che aspettano di capire se ci siano o meno dei margini concreti per tornare a giocare ad aprile. Tante le ipotesi alternativ­e, in caso contrario, ma che tutti possano uscirne soddisfatt­i è pressoché impossibil­e.

Gravina ne ha sottoposte tre. Una potrebbe essere la non assegnazio­ne del titolo di campione d’Italia e conseguent­e comunicazi­one alla Uefa delle società qualificat­e alle Coppe europee; la seconda sarebbe far riferiment­o alla classifica maturata fino al momento dell’interruzio­ne; terza ed ultima ipotesi, far disputare solo i playoff per il titolo di campione d’Italia ed i playout per la retrocessi­one in serie B. Un quadro normativo in merito non esiste e un’occasione per avere una percentual­e più elevata per portare al completame­nto la stagione potrebbe essere assicurata solamente a fronte di un rinvio dell’Europeo. Fosse così, si aprirebbe una finestra per giocare anche a giugno, allungando il tempo per il campionato con più spazio di manovra disponibil­e.

Tutto questo, però, senza fare fino in fondo i conti con il nemico con cui sta lottando un intero Paese: il coronaviru­s e la sua diffusione. Al Verona si attendono indicazion­i: la sede è chiusa, ieri le componenti amministra­tive e di comunicazi­one del club si sono confrontat­e in una conferenza a distanza con Maurizio Setti. Come per molte altre aziende, l’attività continuerà con lo smart working, salvo casi eccezional­i. E, dietro a tutte le consideraz­ioni del caso, le società di serie A si confronter­anno, il 16 marzo, sull’argomento caldo dei diritti tv per il prossimo triennio, in Lega. Anche qui, un punto d’incontro comune non sarà semplice da trovare. A maggior ragione, stante la navigazion­e a vista tenuta inevitabil­mente da ogni club in questo momento critico.

Nuova riunione lunedì 23

Ci sarà un aggiorname­nto tra cinque giorni. Le vie proposte: campionati «finiti» ora, non assegnazio­ne del solo scudetto, playoff e playout

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Il Consiglio della Figc ha ratificato lo stop a tutti i campionati fino al 3 aprile ma ancora non si sa quando verrà ripresa l’attività
In campo? Il Consiglio della Figc ha ratificato lo stop a tutti i campionati fino al 3 aprile ma ancora non si sa quando verrà ripresa l’attività
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