Agenti aggrediti, Malacarne chiuso un mese
Provvedimento del questore dopo i fatti di venerdì notte in via San Vitale. Sigilli al circolo per 30 giorni
Dopo l’aggressione da parte di una trentina di persone nei confronti di quattro agenti delle Volanti iil circolo Malacarne di via San Vitale all’esterno del quale sono avvenuti i fatti è stato chiuso per 30 giorni.
Pugno di ferro del questore Ivana Petricca nei confronti del circolo Malacarne a seguito dell’aggressione da parte di una trentina di persone nei confronti di quattro agenti delle Volanti - due finiti all’ospedale e dimessi con una prognosi di 10 giorni ciascuno – avvenuta venerdì notte proprio all’esterno del locale, in via San Vitale a Veronetta.
Ieri, gli agenti della Pasi, la divisione di polizia amministrativa, sociale e dell’immigrazione, si sono presentati al bar e hanno notificato al 45enne veronese gestore del circolo il provvedimento di sospensione per trenta giorni dell’attività di somministrazione alimenti e bevande, ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico della legge di pubblica sicurezza.
Hanno poi provveduto ad apporre i sigilli al circolo, al cui esterno venerdì gli agenti delle volanti stavano effettuando un controllo su un cittadino extracomunitario con precedenti per spaccio, quando sono stati accerchiati e strattonati da A.T., 32enne veronese e L.M., 24enne bresciano, entrambi con precedenti, e da circa altri venticinque clienti del bar-associazione.
Arrestati per resistenza, oltraggio, minacce, violenza e lesioni a pubblico ufficiale in concorso, i due sono comparsi sabato davanti al giudice, che ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma tre volte alla settimana dai carabinieri rinviando l’udienza all’1 luglio. Tra le motivazione dell’emissione del provvedimento di sospensione della licenza del Malacarne - sottolinea la questura scaligera – c’è anche il fatto che «il locale è stato già oggetto, nel recente passato, di segnalazioni per essere frequentato da soggetti che sono soliti abusare di bevande alcoliche all’interno dello stesso locale, per poi, alterati dal suddetto abuso, creare significative problematiche alla quiete pubblica». Inoltre «dagli atti esaminati da personale della divisione Pasi emerge che all’interno del bar Malacarne si registrerebbero operazioni di cessione/acquisto di sostanza stupefacente». «Gli interventi effettuati nel tempo - conclude la questura hanno fatto risaltare come l’esercizio pubblico Malacarne sia divenuto un punto di riferimento ed un ritrovo abituale di soggetti aderenti all’area anti sistema, caratterizzata dal disprezzo nei confronti delle istituzioni e delle forze di Polizia in particolare, i quali hanno individuato il locale, come luogo idoneo per perfezionare la loro attività criminosa consistente, nello specifico, nell’assumere condotte che creano turbativa all’ordine e alla sicurezza pubblica, costituendo grave ed attuale fattore di rischio e pericolo per l’ordine e la sicurezza dei cittadini».