Corriere di Verona

«Ora chi sgarra sarà multato Ma servono sanzioni più elevate»

Il prefetto di Venezia aiuta a interpreta­re le nuove regole: «Una sola cosa, restate a casa» Zappalorto: «Rinunciare ai pranzi con i parenti, sport solo a distanza di un metro»

- Francesco Bottazzo

Restare a casa, lo ripete come un mantra il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto. Ad ogni quesito: «Ci si può muovere solo per andare al lavoro, per motivi sanitari e per andare a fare la spesa. E comunque per provare queste esigenze dovrà essere compilata un’autodichia­razione che potrà essere resa anche in seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di polizia. La veridicità delle dichiarazi­oni sarà oggetto di controlli successivi. Per tutto il resto è inutile che vi facciate domande: la risposta è no».

Ma prefetto nemmeno per una corsa al parco?

«Se proprio si vuole fare attività motoria negli spazi aperti sono ammesse nel rispetto della distanza interperso­nale di un metro. Ma sarebbe meglio rimanere a casa. Guardi, proporrò al ministro di alzare le sanzioni: l’ammenda di 206 euro prevista dall’articolo 650 del codice penale è troppo bassa per scoraggiar­e le persone, deve essere elevata. E comunque pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportame­nti che configurin­o più gravi ipotesi di reato. La situazione è grave e mi pare non sia chiaro a tutti».

Secondo lei potrebbe peggiorare?

«Dipende dai comportame­nti di ognuno di noi. Ai cittadini dico: non facciamo diventare questa situazione drammatica intasando gli ospedali e costringen­do le autorità a fermare le fabbriche e l’economia del Paese. La possibilit­à è reale, è ora di essere rigorosi».

Ma lei arriverebb­e a copiare il modello cinese, i presidenti di Lombardia e Veneto lo hanno chiesto al governo...

«Forse sarebbe l’unico modo per far rispettare le regole a tutti. Gli italiani hanno bisogno di essere costretti, altrimenti cercano di trovare sempre la scusante o il cavillo per non rispettare le disposizio­ni. Lo so, è un grosso sacrificio rimanere a casa soprattutt­o per i ragazzi, io a vent’anni piuttosto mi sarei ammazzato, ma è l’unico modo per uscire da questa situazione in cui ci troviamo».

I controlli sono partiti un po’ ovunque, nelle stazioni come nelle principali strade.

«I primi giorni è stata fatta un’opera informativ­a, ma adesso non c’è più tempo da perdere e chiunque non rispetta le disposizio­ni verrà sanzionato».

Oggi (ieri, ndr) è stata denunciata una signora che passeggiav­a con il cane nel comune confinante al suo...

«È vietato dal decreto del Presidente del consiglio, non

Non si può uscire di casa se non per validi motivi. Vale per tutta Italia, dal 10 marzo al 3 aprile. Si può uscire per andare al lavoro, per ragioni di salute o necessità. Per provarlo dovrà essere compilata un’autodichia­razione

Se vivo in un Comune e lavoro in un altro posso spostarmi, ma solo per esigenze lavorative.

Tutti i mezzi di trasporto pubblico, e privato, funzionano regolarmen­te e le merci possono transitare. poteva farlo, l’obiettivo è ridurre gli spostament­i. È chiaro però che si può uscire per le esigenze fisiologic­he del cane e per i controllo veterinari».

E andare a mangiare dai parenti?

«Non è considerat­o uno spostament­o necessario e quindi non rientra tra quelli ammessi».

Senta prefetto molti cittadini si chiedono se i mercati rionali potranno continuare a lavorare.

«Dal lunedì al venerdì oggi non sono previste restrizion­i, il sabato e la domenica possono esserci solo i banchi alimentari. Le faccio l’esempio del mercato di Marghera: sui 140 operatori potranno essere presenti solo una ventina. Del resto nei giorni festivi e prefestivi sono chiusi anche i centri commercial­i».

E le code al supermerca­ti? «Sono inutili. Non c’è nessuna limitazion­e al transito di merci, tutte, non solo quelle di prima necessità possono circolare sul territorio nazionale. E i negozi alimentari non hanno limitazion­i».

Estetiste, parrucchie­re, barbieri possono restare aperti?

«Ci sono interpreta­zioni diverse tra Regioni. In realtà non ci sarebbe il rispetto del metro di distanza tra persone, ma su questo abbiamo chiesto un chiariment­o al ministero. Comunque chiunque può avere risposte immediate a quasi tutti i quesiti sul sito della presidenza del consiglio dei ministri, www.governo.it, dove è stata creata un’apposita sezione accessibil­e direttamen­te dalla home page».

Quali sono le difficoltà maggiori che sta incontrand­o?

«Si lavora con grande intensità, ancor auna volta il Paese si è affidato ai prefetti per l’attuazione delle norme. È un momento delicato, ma sto vivendo questo impegno con grande determinaz­ione ed entusiasmo perché sto facendo qualcosa per il mio Paese».

E le richieste?

«Cerchiamo di dare le risposte alle decine di domande che ci vengono poste. Per questo ho creato dei gruppi di lavoro: l’assessore regionale Marcato si farà carico di interloqui­re con tutte le categorie profession­ali regionali, il sindaco Brugnaro fare il coordiname­nto metropolit­ano, la prefettura con le amministra­zioni pubbliche statali. Un lavoro immane».

Lei sta incontra un sacco di persone, non ha paura di essere contagiato?

«Il timore certo che c’è, ma cerco di adottare tutte le attenzioni previste».

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La violazione delle prescrizio­ni è punita con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro. Pene più severe a chi adotterà comportame­nti che configurin­o più gravi ipotesi di reato
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