Pronto il decreto da 7,5 miliardi per famiglie e imprese
Approvazione del testo possibile già in serata Baretta: «Sanità, lavoro e stop ai pagamenti»
1,5-2 miliardi per coprire le nuove assunzioni di medici, infermieri, tecnici, gli straordinari del personale al lavoro, l’acquisto massiccio di macchinari e presidi sanitari».
Poi ci sono le imprese e qui, prosegue Baretta, «l’obiettivo principale è estendere la cassa integrazione a tutti i settori che oggi non sono coperti dagli ammortizzatori sociali, a cominciare dal turismo e dall’alberghiero che peraltro sono i comparti più colpiti. Le imprese sotto i cinque dipendenti potranno accedere al Fondo di integrazione salariale. Vogliamo evitare che ci siano licenziamenti, dobbiamo tentare in ogni modo di superare questa fase di difficoltà senza lasciare a casa le persone. Per i professionisti lavoriamo insieme alle Casse affinché possano agire come dei confidi, immettendo liquidità con la garanzia dello Stato. Per le famiglie sono allo studio estensioni ai congedi parentali e il ripristino dei voucher baby sitter, così da mitigare la chiusura prolungata delle scuole».
Infine, il terzo filone, quello delle tasse e dei mutui: «Saranno sospesi e posticipati tutti i pagamenti possibili, tasse, imposte e contributi e, in collaborazione con le banche, anche le rate dei mutui. Attenzione però: dobbiamo fare in modo le rate sospese siano posticipate alla fine naturale del prestito, oppure dilazionate sul lungo periodo perché è chiaro che alla sospensione, magari di due o tre mesi, segue la botta della maxi-rata a recupero, alle famiglie e alle imprese si fa più un danno che un favore».
Conclude il sottosegretario veneziano: «Sappiamo bene che 7,5 miliardi non saranno sufficienti e per questo ci prepariamo a nuovi interventi. Ci siamo già cautelati con l’Unione Europea perché è evidente che l’Italia è il Paese più esposto ma il problema è continentale e di più, globale».
Le Regioni, come le associazioni di categoria, restano dunque in attesa di conoscere nel dettaglio le misure annunciate dal governo. Il governatore Luca Zaia ha ricordato ieri l’articolato documento
Oggi il parlamento darà il via libera all’aumento del deficit tra il 2,5 e il 3%
Il governo (in foto il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta) conta di recuperare 7,5 miliardi per finanziare le misure di contrasto alla crisi messo a punto con i colleghi di Lombardia ed Emilia Romagna Attilio Fontana e Stefano Bonaccini, che fa sintesi delle richieste raccolto nei giorni scorsi durante i diversi incontri con industriali, artigiani e commercianti: «Le nostre priorità, che mi pare siano state recepite dal governo, sono essenzialmente due - ha detto Zaia - la sospensione di tutti i pagamenti e l’estensione della cassa integrazione in deroga. Staremo a vedere se e in quale misura le nostre istanze saranno accolte».
Il governatore ha anche lanciato un appello al ministero dell’Economia affinché «fermi» l’Agenzia delle Entrate: «Da alcuni imprenditori mi arrivano segnalazioni di verifiche in azienda, controlli pervicaci in un momento già difficile. Ora, nessuno chiede lasciapassare, se si devono fare dei controlli si facciano, ma al tempo dei big data, con tutti i movimenti e le proprietà tracciabili, è davvero necessario piombare in azienda creando più scompiglio del virus?».