Falsi incidenti a Verona Indagati in 12: tra loro avvocati e carabinieri
(la.ted.) La banda dei «finti incidenti». Sono 12 gli indagati di cui la Procura la Bologna ha chiesto il processo per una serie di sinistri «simulati - stando alle accuse - per frodare le compagnie assicurative» e intascare risarcimenti e indennizzi a cui non avrebbero affatto diritto. E Verona, in questa vicenda, è direttamente coinvolta perché - in base alla richiesta di rinvio a giudizio firmata dal sostituto procuratore Roberto Lenza - i «finti incidenti» sarebbero stati denunciati anche nel capoluogo scaligero oltre che a Salerno, Trento e Roma. Ma a far notizia sono soprattutto le figure professionali sotto accusa: tra le persone che rischiano il processo, infatti, «spiccano» quattro carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, alcuni di questi trasferiti all’epoca delle indagini, due medici, un avvocato e cinque privati cittadini. Sette, invece, sono le compagnie assicurative che risultano essere parte lesa, tre delle quali con sede a Verona. I fatti, racchiusi in almeno sedici imputazioni, sono racchiusi dal 2015 fino al 2019, mentre i reati ipotizzati, a seconda dei ruoli e a vario titolo, sono di falso commesso da pubblico ufficiale, danneggiamento fraudolento di beni assicurati, falsa testimonianza e falso ideologico prodotto in diversi certificati. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della stessa compagnia di Mercato San Severino. Stando agli atti, per almeno due degli incidenti finiti sotto la lente d’ingrandimento, tra le auto incidentate figura un’auto in uso alla stessa compagnia dei carabinieri. I quattro militari indagati sono anche accusati di aver presentato certificati medici per prestazioni fisioterapiche svolte a causa di incidenti «mai avvenuti». Anche a Verona.