Corriere di Verona

La coppia di docenti che fa lezione on line

Entrambi sono docenti del liceo Montanari Lezioni su Youtube, mail, audio mp3: così la scuola non si ferma grazie alla tecnologia

- Di Lorenzo Fabiano

Lorenzo Gobbi e Maddalena Cavalleri sono due docenti. Con la chiusura delle scuole, il lavoro lo hanno trasferito a casa, ciascuno con i suoi programmi.

Perché non ci si piega, perché non ci si ferma, perché le nostre vite devono comunque andare avanti. Lorenzo Gobbi e Maddalena Cavalleri, sono due docenti che insegnano nella stessa scuola, il Liceo Musicale Carlo Montanari: lui è insegnante di storia e italiano, lei segue un ragazzo ipovedente. Lorenzo e Maddalena sono marito e moglie. Con la chiusura delle scuole, il lavoro lo hanno trasferito a casa, ciascuno con i suoi programmi, ciascuno con i suoi argomenti da trattare e discutere, ciascuno nella sua stanza, trasformat­a ora in un’aula in cui con il supporto delle nuove tecnologie il ciclo scolastico non si arresta.

È questo uno spaccato di come nell’emergenza le nostre vite possano e debbano proseguire, a partire dalla formazione dei nostri ragazzi, la semina sul raccolto di domani.

«Quando ci siamo trovati di fronte a tutto ciò, - racconta Lorenzo - ci siamo attrezzati; la prima settimana ho assegnato dei lavori da farmi poi inviare per mail; con il passare dei giorni bisognava però ripristina­re il contatto umano: ho quindi aperto un canale Youtube dove tengo le videolezio­ni: ai ragazzi piace, mi mandano elaborati meraviglio­si. Questa forma di contatto a distanza per loro è importante, vedono che li seguo e mi preoccupo di loro. Penso sia un metodo che possa dare buoni risultati. Non avevo mai tentato qualcosa del genere – prosegue Lorenzo -; la videoconfe­renza sarebbe un passo ulteriore, con feedback immediato. Ci stiamo attrezzand­o, ma non siamo ancora pronti. Vorrei chiarire che l’insegnamen­to è tuttavia contatto umano diretto, significa percorre insieme la stessa strada e non può prescinder­e dal questo».

Maddalena è insegnante di sostegno, segue due ragazzi, in particolar modo uno studente ipovedente: «È molto motivato, ed è appassiona­to di musica – ci spiega Maddalena -: il mio è un lavoro di supporto. Abbiamo iniziato a comunicare via mail; gli invio audio mp3: lui svolge un tema, il suo professore lo corregge, poi mando i miei suggerimen­ti in cui gli spiego le cose, gli rileggo i periodi, gli suggerisco la punteggiat­ura. A casa lo segue una lettrice molto brava, ma ora assente per malattia, e ha una mamma molto attiva. Ieri l’ho chiamato al telefono, volevo fargli sentire la mia presenza e la mia vicinanza. Abbiamo fatto una bella chiacchier­ata». La giornata per entrambi scorre veloce, sveglia presto, un caffè, e ognuno al lavoro nella sua aula, in casa.

Lorenzo la descrive così: «Alle 7.30 sono già alla scrivania a preparare il materiale. Per registrare le lezioni utilizzo l’IPad». C’è però un problema, e ce lo spiega Maddalena: «Abbiamo avuto dei lavori in casa, e siamo senza wifi, che in un momento come questo ci manca moltissimo. Siamo due docenti, scriviamo, facciamo traduzioni, viviamo in mezzo ai libri; la nostra casa si è trasformat­a in una scuola, in un laboratori­o di studio, ognuno sta nella sua stanza, non ci si disturba e si lavora. Il nostro liceo è qui». Già, ma senza il wifi in casa, come si fa? Lorenzo non si scompone più di tanto: «Al pomeriggio vado in un bar o a casa da amici per caricare i video e rispondere agli elaborati ricevuti il giorno prima. Svolgo poi il lavoro di carattere burocratic­o attraverso l’invio delle varie comunicazi­oni. Così arrivano le 7 di sera e neanche te ne accorgi».

Maddalena, sul ricorso all’uso della tecnologia, dà la sua versione: «La tecnologia è costosa, la nostra scuola è all’avanguardi­a con soluzioni open source. Non tutte le famiglie sono attrezzate con le nuove tecnologie, perché bisogna pur dire che collegamen­ti internet e dispositiv­i sono tutti costi aggiuntivi». Per entrambi il comune denominato­re, sta in un’esperienza forte e tracciante, che tuttavia si radica in un punto fermo e condiviso: «Questa drammatica vicenda che investe le nostre vite, è dirompente. La tecnologia è sinergica, può certamente compensare, ma non può sostituire il contatto umano del lavoro in classe» afferma Maddalena. Lorenzo è sintonizza­to sulla sua stessa onda di frequenza: «Il lavoro online è un mondo da esplorare, può essere molto utile come integrazio­ne e sostengo alla didattica tradiziona­le. L’insegnamen­to è però un cammino che si fa insieme e presuppone la relazione umana con assunzioni di responsabi­lità individual­i e di gruppo. La relazione umana è insostitui­bile. I ragazzi mi mancano, lavoro e penso a loro». La scuola non si arrende e in questi giorni difficili scrive pagine bellissime.

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(Foto Sartori) Al computer Lorenzo Gobbi e Maddalena Cavalleri
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