Positivi quattro frati del convento «Chi si è confessato avverta l’Usl»
I cappuccini di Lendinara e i volontari della mensa sono tutti in isolamento fiduciario, i contagiati avrebbero contratto il Covid-19 a una riunione nel Padovano
La catena del contagio da coronavirus non si arresta neanche davanti alla grata di un confessionale: anche il gesto di confessarsi in chiesa, evidentemente, ormai è diventato un’attività a rischio e quindi da evitare.
Lo stanno sperimentando a proprie spese una decina di fedeli di Lendinara, comune polesano di circa 10.000 anime, e di qualche paese vicino, che potrebbero essere venuti a contatto proprio nel confessionale con quattro frati del convento lendinarese dei Cappuccini minori, che sono risultati positivi al virus.
I quattro religiosi hanno scoperto adesso di avere contratto il Covid-19, dopo una trasferta di cinque giorni, avvenuta la scorsa settimana, nel comune padovano di Camposampiero. In isolamento fiduciario c’è già tutto il convento cappuccino, una ventina di persone tra frati, novizi e volontari della mensa dei poveri. Dei quattro cappuccini positivi al virus, solo uno, un frate quarantenne, è ricoverato in ospedale, nel reparto malattie infettive di Rovigo.
Sant’Agata La chiesa del convento dei cappuccini a Lendinara
Gli altri tre, tutti asintomatici, sono in isolamento nelle loro stanze in convento. In tutto, in Polesine sono attualmente 15 le persone positive
al coronavirus.
La catena di ricerca è partita a ritroso per fissare la data da cui far partire l’individuazione di quanti si erano confessati nella chiesa dei frati Cappuccini a Lendinara, ovvero sabato 7 marzo scorso. Nei giorni precedenti i frati erano a Camposampiero per la riunione capitolare, chiamata a votare il rinnovo del ministro provinciale. Una trasferta che poco collima con l’immagine di solitudine che si ha dei religiosi come i Cappuccini, che appartengono alla famiglia francescana, e che è finita col costare caro al convento di Lendinara e forse – ma saranno le analisi dei prossimi giorni a dirlo – anche a una decina di fedeli.
Secondo l’Usl di riferimento per Camposampiero il contagio è partito nel Padovano, e da qui è partita anche l’informazione all’Usl polesana del rischio contagio al quale il gruppo di religiosi era stato esposto. Lo scorso lunedì sono arrivati gli esiti per i primi due positivi, ieri gli altri due. Appena l’Usl polesana ha confermato il risultato del tampone, la comunità religiosa ha affisso un cartello all’entrata della chiesa di Sant’Agata, annessa al convento, chiedendo a chiunque si fosse confessato tra le ore 16 e le 18 del 7 marzo scorso di contattare urgentemente le autorità sanitarie. Per quanto riguarda invece le persone che hanno confidato i propri peccati domenica pomeriggio, sempre nella chiesa di Sant’Agata, si tratta di residenti di Lendinara e di qualche paese vicino, in gran parte anziani. Sono già stati individuati, grazie agli stessi frati, e i loro recapiti segnalati all’Usl polesana, che ora stabilirà se debbano osservare la quarantena.
Per il direttore generale dell’Usl di Rovigo, Antonio Compostella, si tratterebbe di «casi di importazione», non essendo quello della provincia di Rovigo (con 15 positivi in tutto) ritenuta una zona dove si siano formati focolai da infezione del Covid-19.
Amareggiato per l’accaduto il sindaco di Lendinara, Luigi Viaro: «Alcuni dei fedeli che sono stati a contatto con i frati cappuccini si sono già posti volontariamente in isolamento a casa, pur non presentando sintomi. Chiediamo la stessa attenzione, per eventuali situazioni di contatto con i frati, anche ai fedeli che si erano recati a pregare in chiesa la scorsa domenica».
Il sindaco di Lendinara però vede anche un lato positivo nell’accaduto: «Dispiace moltissimo che delle persone come i frati cappuccini risultino positivi al coronavirus e che dei fedeli stiano rischiando altrettanto, ma dall’altro lato salutiamo molto positivamente la collaborazione tra l’Usl competente per Camposampiero e quella polesana. Una collaborazione – conclude Viaro - che in brevissimo tempo ha individuato una serie di persone a rischio partendo da un evento specifico, ovvero la riunione capitolare tenutasi nel comune padovano».
Il sindaco
Viaro: «Alcuni fedeli si sono già messi volontariamente in isolamento a casa»