«Seguiamo le regole, il resto viene dopo»
Diana: «La Tezenis stava volando ma adesso non è il momento di pensare al campionato»
Terza nel girone Est di A2, ferma dal 15 febbraio e fino al 3 aprile, le ultime due gare di regular season da recuperare e l’obiettivo-promozione lì in caldo, la Scaligera Basket di Andrea Diana aspetta di capire come l’emergenza del coronavirus cambierà il calendario: intanto come lavorate, Diana?
«La salute è prioritaria. Ci atteniamo alle norme. Perché più si rispettano e prima ne usciremo. L’allenamento di squadra è sospeso, niente contatti. I giocatori lavorano individualmente o a gruppi di due, massimo tre. Un po’ di pesi e un po’ di tecnica sul campo. Medico sempre presente. Un’ora e mezza al giorno poi a casa. Se tutto procede per il meglio, e se possibile, tra una o due settimane inizieremo gli allenamenti di squadra».
Quindi per ora niente schemi?
«Niente schemi. L’obiettivo principale è tenere i ragazzi in forma. Poi c’è chi può approfittarne per curare dettagli tecnici, tiro, palleggio, passaggio. Tutte cose che aiutano a rimanere concentrati. Ho fiducia nella squadra, in testa c’è un grande obiettivo che ci dà la spinta, la speranza è tornare a giocare perché ci manca tanto».
Come state vivendo l’emergenza?
«Ci teniamo informati su tutto. Siamo sereni. E consapevoli del dovere civico di tenersi aggiornati».
Vi siete fermati sul più bello, sette vittorie nelle ultime otto partite…
«Viaggiavamo a pieni giri. Stavamo crescendo. Soprattutto nella consapevolezza. In difesa, da quando sono qui, siamo sempre stati solidi. In attacco, dopo fasi altalenanti, si vedeva un po’ più di costanza per tutto l’arco della gara. In generale poi si era creato un maggior equilibrio, rispetto alle uscite precedenti, grazie a Jones e Loschi, venuti a tamponare l’emergenza infortuni».
A proposito, Poletti e Severini come stanno?
«Poletti sarebbe stato della partita a Mantova (si doveva giocare lunedì, ndr) mentre Severini sta finendo la parte riabilitativa. Speriamo di riprendere la stagione avendo tutti a disposizione. Perché sarebbe un roster molto competitivo».
Il general manager Alessandro Giuliani ha detto che, qualora saltasse la fase a orologio, spera non si tocchi almeno la formula dei playoff con 5 gare per serie: se la sente di accodarsi?
«Non entro mai in questioni che non mi competono. Posso solo dire che dal 3 aprile spero si riprenda a giocare. Chiaro, i playoff sono la fase più bella della stagione: più partite ci sono e meglio è».
Fuori dal parquet e dal palasport, la sua quotidianità com’è cambiata?
«Mi affido agli organi competenti. Tutto quello che viene detto cerco di applicarlo alla lettera. Casa, allenamento, casa. La mia famiglia è qui a Verona con me (Diana è originario di Livorno, ndr) e mia moglie è bravissima con i due bimbi piccoli: s’inventa sempre qualcosa per tenerli tranquilli».
Da genitore come racconta il coronavirus ai suoi figli?
«Ho una bambina di un anno e mezzo e un bimbo di cinque anni e mezzo. Lui ha capito la situazione. Abbiamo cercato di mettergliela giù sottoforma di novella e soprattutto di gioco. Ogni tanto ci dice che è un po’ spaventato ma si cerca di essere tranquillizzanti».
I playoff? Intanto spero si torni a giocare, la squadra è competitiva