Corriere di Verona

In bici a oltranza, il mea culpa dei ciclisti

In sella fino a ieri. «La tentazione è forte, ma stiamo a casa»

- di Lorenzo Fabiano

Biciclette al chiodo in garage. La Federcicli­smo ha invitato gli amatori a restare in casa. Pedalare o non pedalare, si interroga quindi nel suo dilemma amletico il popolo della bicicletta. «Mi faccio avanti e indietro il Lungadige della diga» dice uno, «Io un paio di Torricelle», ribatte l’altro; «Restate a casa» interviene il saggio.

Biciclette al chiodo in garage. La Federcicli­smo ha invitato gli amatori a restare in casa. Lo stesso ha fatto il ct della nazionale Davide Cassani in un appello sui social: «Non facciamo cavolate. Sto parlando a quelli come me. A tutti gli amatori, ai cicloturis­ti. Alla nostra età punterei a qualche km in meno e a qualche anno in più di vita. Lo so, è un sacrificio ma lo dobbiamo a noi e a tutte le persone ci sono vicine e tempo per andare in bici ne avremo tanto, ma ora stiamo a casa» ha scritto. Dal giorno della firma del decreto, Whatsapp tambureggi­a in un batti e ribatti: «Io esco in bici». «Ma dove vai, non si può». «Ma se vado da solo, posso». «Bravo, ma se fan tutti come te, allora tutto quello che stiamo facendo non serve a nulla».

Le chat s’interrogan­o, dibattono, e si mandano pure al diavolo. Tanto nei giorni delle domestiche prigioni, il tempo non manca. Pedalare o non pedalare, si interroga quindi nel suo dilemma amletico il popolo della bicicletta. «Mi faccio avanti e indietro il Lungadige della diga» dice uno, «Io un paio di Torricelle», ribatte l’altro; «Restate a casa» interviene il saggio. Massimo è un ciclista dal fisico filiforme, buon passista e un bel camoscio quando la strada s’inerpica: «Sono uscito da solo, con l’autocertif­icazione, e sono rimasto rigorosame­nte all’interno del comune di Verona. Da Avesa sono salito fin su a La Cola e poi sono tornato giù. Non si fanno molti chilometri, ma almeno ci si può tenere un po’ in forma. Ho ceduto alla tentazione, lo ammetto, ma ora ho deciso di non andare più. Dobbiamo essere tutti più responsabi­li in un momento del genere». «Non vedo il problema, se si esce da soli – controbatt­e Davide, uno che di media all’anno macina 15.000 chilometri -. Secondo il decreto, si può uscire a fare sport, purché da soli e all’interno del comune di residenza; ma ora con l’ordinanza del sindaco non si può più. Mi attengo e non vado, ma il ciclismo a mio modo di vedere non presenta rischi di contagio. Il problema vero in questo momento è limitare al massimo gli accessi ospedalier­i. Senza uscite in bici, si azzera infatti il rischio di cadute e incidenti». Chi accetta e chi prova a fare il furbetto.

Domenica più di un ciclista è andato in fuga sulle Torricelle, sebbene di più fossero i runner e le coppiette in salutare passeggiat­ina nel verde come se nulla fosse, magari in compagnia del cane al guinzaglio. Stesso andazzo in Lungadige Attiraglio; tanto da far perdere la pazienza al sindaco Sboarina. Alberto è di San Martino Buon Albergo: «Devo dire che la tentazione è altissima. Stamattina stavo per uscire, ero quasi pronto, mai poi quando stavo per salire in bicicletta mi son detto che non era il caso. Alla fine ho resistito e son rimasto a casa. Ma senza la mia bicicletta faccio molta fatica. La bici mi fa sentire bene, un’altra persona. Mens sana in corpore sano, si dice. Stare

senza attività fisica è dura, ma mi adeguo».

C’è chi la soluzione l’ha trovata, Giovanni. Per lui non è proprio periodo; grande appassiona­to di sci, a seguito della chiusura anticipata degli impianti sciistici, ha dovuto riporli in cantina anzitempo; gli rimaneva la bicicletta, ma ora nemmeno quella. Che fare, quindi? «Pedalo in bici sui rulli – racconta -. Li avevo in casa, d’inverno li ho sempre fatti per far girare un po’ la gamba. È vero possono essere utili per l’allenament­o, ma alla lunga diventano un po’ alienanti. Per fortuna ci sono delle belle giornate, così pedali in terrazza. Poi in casa, faccio un po’ di ginnastica e stretching». L’Italia affronta la sua salita più dura; ora anche il popolo del pedale pare averlo capito.

L’idea Pedalo sui rulli in terrazza e mi godo il bel tempo

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 ??  ?? Bici al chiodo «Ciclisti restate a casa». La Federcicli­smo ha invitato gli amatori a restare in casa. Lo stesso ha fatto il ct azzurro Davide Cassani in un appello sui social (Foto Sartori)
Bici al chiodo «Ciclisti restate a casa». La Federcicli­smo ha invitato gli amatori a restare in casa. Lo stesso ha fatto il ct azzurro Davide Cassani in un appello sui social (Foto Sartori)

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