Corriere di Verona

Quote latte, ancora in causa dopo tre lustri Avepa chiede dal 2006 339mila euro ad un’azienda veronese. Il caso al Tar del Veneto

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In un mondo che corre veloce, dove tutto può cambiare in un lampo (come ci ha ben insegnato il coronaviru­s), riaffioran­o talvolta scampoli di un passato ormai remoto, che avevamo ormai dimenticat­o. È il caso di una vertenza discussa la scorsa settimana al Tribunale amministra­tivo regionale (Tar) del Veneto, che riguarda il tema delle quote latte.

Un’azienda agricola della provincia era stata chiamata in causa dalla sezione veronese dell’Avepa (Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltur­a)

nell’ormai lontano 2006, per aver aggirato le quote conferendo il proprio latte ad un acquirente non riconosciu­to. Per questo era stata intimata a pagare la bellezza di 339mila euro. Davanti ai giudici, tuttavia, Avepa - a 14 anni di distanza - non si è costituita in giudizio (a differenza dell’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltur­a). L’udienza è stata quindi ulteriorme­nte riaggiorna­ta - il mese prossimo per accertare la «persistenz­a dell’interesse alla decisione di merito».

Secondo dati della stessa

Avepa di due fa erano 777 i «debitori latte» su 3.474 stalle censite in un Veneto che, assieme alla Lombardia, ha storicamen­te rappresent­ato il cuore della rivolta contro le quote, iniziata simbolicam­ente con il blocco dell’autostrada A4 all’altezza di Vancimugli­o, in provincia di Vicenza, nel novembre 1997. A inizio 2018 la Corte Europea ha condannato l’Italia per il mancato recupero di 1,3 miliardi tra il 1995 e il 2009, intimando l’accelerazi­oe delle procedure di riscossion­e.

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Protesta Una manifestaz­ione di agricoltor­i contro le quote latte

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