La preghiera del vescovo: «Liberaci dalla pandemia»
«Liberaci da questa pandemia». Un secolo fa ad affacciarsi da quelle finestre era san Giovanni Calabria, sacerdote, poi canonizzato, che fece dell’impegno a fianco degli ammalati la sua missione di vita e la sua primaria vocazione.
Ieri, quel luogo simbolico, sulle colline ma ad un passo dal centro, è stato scelto dal vescovo, monsignor Giuseppe Zenti per una benedizione speciale. Un modo, ha spiegato, «per stare vicini, in particolare, alle persone più fragili, sole, bisognose e povere». Ad assistere alla cerimonia, chiusa al pubblico per le disposizioni vigenti, pochi confratelli dell’Opera Don Calabria, che ha nella struttura di via San Zeno in Monte la sua casa madre. Monsignor Zenti ha scelto il grande terrazzo per invocare una benedizione rivolgendo l’ostensorio alla città. Nei giorni scorsi, la Chiesa veronese che, come tutte le diocesi ha visto la riduzione assoluta delle celebrazioni e del culto, aveva organizzato altre occasioni di preghiera. Il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, con il rosario comunitario e con una preghiera particolare rivolta alla Sacra Famiglia. Precedentemente era stato l’abate di San Zeno, monsignor Gianni Ballarini a rivolgere una preghiera al santo patrono, con una benedizione, rivolta sempre alla città dal campanile della basilica. Prosegue, inoltre, per tutta la quaresima, la santa messa quotidiana presieduta dal vescovo, trasmessa in diretta ogni sera alle 19 su Telepace.