Corriere di Verona

Rapinata, lo insegue e lo fa arrestare

Porta Vescovo, la donna stava tornando dal lavoro quando è stata aggredita

- Laura Tedesco

Rapinata a Porta Vescovo del telefonino mentre sta tornando a casa dal lavoro, si lancia all’inseguimen­to dell’aggressore e, grazie anche all’aiuto di due passanti che hanno chiamato i carabinier­i, il malintenzi­onato è finito in cella. Quest’ultimo era già stato arrestato il 27 gennaio scorso per furto e resistenza, reati per cui l’indomani aveva patteggiat­o un anno e 5 mesi. Ma a quanto pare la «lezione» non si gli è servita, perché sabato sera è entrato in azione di nuovo.

Rapinata a Porta Vescovo del telefonino mentre sta tornando a casa dal lavoro, si lancia all’inseguimen­to dell’aggressore e, grazie anche all’aiuto di due passanti che hanno chiamato i carabinier­i, il malintenzi­onato è finito in cella. Quest’ultimo era già stato arrestato il 27 gennaio scorso per furto e resistenza, reati per cui l’indomani aveva patteggiat­o un anno e 5 mesi. Ma a quanto pare la «lezione» non si gli è servita, perché sabato sera è entrato in azione di nuovo.

La vittima, in questo caso, è addetta alle pulizie all’interno dell’ospedale di Borgo Trento. Una profession­e già di per sé impegnativ­a, ma che in tempi di emergenza da coronaviru­s richiede una fatica e una cura ai massimi livelli. Sabato sera aveva appena terminato un lungo turno di lavoro nei vari reparti quando, dopo essere sacamminan­do lita sull’autobus Atv in Piazzale Stefani e scesa alla fermata di via Barana di fronte Porta Vescovo, è stata raggiunta e colpita alle spalle da un nordafrica­no per derubarla del telefonino. In quel momento la donna, 45enne di origini romene, stava verso la sua abitazione in via Fiumicello e, proprio in quegli attimi, stava inviando un messaggio tenendo l’IPhone con la mano destra. D’improvviso è stata raggiunta al braccio da un colpo ricevuto da tergo e si è così trovata da un istante all’altro senza il cellulare. Ma non si è affatto persa d’animo e anzi, al contrario, ha reagito con coraggio lanciandos­i all’inseguimen­to del rapinatore. Giubbino scuro e jeans, l’aggressore se la stava dando a gambe verso viale Venezia e, poi, in direzione di via Fincato. Mentre correva la donna continuava a urlare a squarciago­la «polizia, polizia» per attirare l’attenzione di qualcuno, anche se in quel momento in giro, nonostante fosse sabato sera, non si vedeva praticamen­te anima viva per i divieti anti Covid 19. Finché un passante si è avvicinato la vittima e, dopo averle detto di aver assistito all’intera scena, l’ha rassicurat­a dell’imminente arrivo dei carabinier­i che lui stesso aveva chiamato e informato dell’accaduto. Durante la fuga il malvivente, resosi conto che per lui le cose si mettevano male, si è disfatto della refurtiva buttando il cellulare per terra: un altro passante se n’è accorto e ha avvertito la donna, che ha quindi potuto recuperare il maltolto, a cui è stata danneggiat­a solo la custodia. Nel frattempo i militari hanno bloccato e tratto in arresto il rapinatore, il marocchino pregiudica­to Nourredine Chakmane, 33 anni, senza fissa dimora: ieri, assistito dal legale Francesca Campostrin­i, si è avvalso della facoltà di non rispondere e il gip Raffaele Ferraro gli ha concesso i domiciliar­i a casa del fratello.

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Sabato sera Sono stati i carabinier­i a trarre in arresto il magrebino

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