Corriere di Verona

Controlli Arpav La bonifica all’ex Gasometro slitta ancora

Il nuovo termine di fine-lavori fissato per il prossimo 14 maggio

- di Lillo Aldegheri

Nuovo rinvio di un mese e mezzo per il completame­nto della bonifica di una parte dell’area dell’ex Gasometro per verifiche dell’Arpav.

Nuovo rinvio di un mese e mezzo per il completame­nto della bonifica di una parte dell’area dell’ex Gasometro. Le aziende che stanno portando avanti l’opera hanno infatti «presentato richiesta di proroga dei tempi contrattua­li di 45 giorni in ragione dei tempi resesi necessari per l’effettuazi­one delle verifiche tecniche a cura dell’ente preposto». Che è l’Arpav, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Veneto. E il dirigente comunale del settore, l’ingegner Michele Fasoli, ha accettato la richiesta, fissando il nuovo termine di fine-lavori per il prossimo 14 maggio.

La storia di questa bonifica è davvero ai limitI dell’infinito.I primi finanziame­nti erano arrivati nel 1992 (per capirci: in quell’anno era sindaco Gabriele Sboarina, presidente del consiglio Bettino Craxi, presidente Usa George Bush jr…). Partito nei primi anni Duemila, il progetto per realizzare un nuovo parcheggio, tra il cimitero monumental­e e lungadige Galtarossa, era stato infatti bloccato dal ritrovamen­to nel sottosuolo di sostanze inquinanti, soprattutt­o idrocarbur­i, probabilme­nte collegabil­i all’attività di Agsm nel corso del dopoguerra. Su questo tema, nel 2004, aveva anche aperto un inchiesta il procurator­e Guido Papalia. Le sostanze individuat­e nel sottosuolo risalivano al 1957, anno in cui si era iniziato ad utilizzare il metano, ma secondo alcuni avrebbero potuto risalire addirittur­a all’inizio del Novecento. Nel 2001 si era preventiva­ta una spesa di oltre un milione di euro, senza contare lo smaltiment­o delle scorie. Ma la giunta Zanotto (assessore Carlo Pozzerle) aveva poi visto «esplodere» i costi, rispetto a quelli messi in preventivo dalla giunta Sironi. In pratica, la bonifica sarebbe venuta a costare quanto la realizzazi­one del parcheggio, se non di più. La «grande pulizia» era iniziata nel gennaio 2003, e doveva concluders­i entro 5 mesi. Una previsione rivelatasi purtroppo decisament­e ottimistic­a.

Solo nell’agosto di 9 anni dopo, nel 2012, si era infatti riusciti a far partire i lavori per l’agognato parcheggio. Ma l’assessore Enrico Corsi (giunta Tosi) già nell’aprile 2013 aveva dovuto annunciare un altro slittament­o dei tempi, legato ancora una volta alla bonifica dei terreni. Corsi aveva allora spiegato che si erano rese necessarie «massicce iniezioni di azoto in profondità», operazioni che avrebbero richiesto più tempo del previsto.Nel giugno 2014 erano stati rilevati ulteriori «parametri anomali» nel sottosuolo, con ulteriore rinvio. Ma nel settembre di quell’anno, il parcheggio era stato finalmente inaugurato. Mica tutto, però. Perché una parte dell’area (quella opposta alla zona del cimitero) restava ancora da bonificare. E cinque anni più tardi, nel novembre 2019, la Fase 4 della bonifica era ancora e sempre da completare. La colpa, stavolta, era legata alle inadempien­ze dell’appaltator­e, e i lavori erano stati assegnati alla ditta che si era classifica­ta seconda durante l’appalto. A quella ditta era stata indicata una data per chiudere tutto: il 20 marzo 2020. Data per la quale è stata decisa adesso questa nuova proroga. L’ultima. Per ora.

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Inquinata L’area dell’ex gasometro dove sono stati trovati residui di idrocarbur­i. La bonifica è iniziata nel 2003

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