Anche il settore nautico trema: «Garda, perdite del 100%»
(m.s.) Che la stagione turistica 2020 rischi di saltare in blocco lo ribadisce, adesso, anche Assonologarda. Tanto che il lago, abituato com’è a intercettare tre-quarti delle presenze turistiche su Verona, si proietta già sul conto da pagare all’azzeramento dei flussi. Quell’azzeramento che, guardando al domani, potrebbe portare a «una ricaduta sociale davvero pesante». Per le quasi 60 piccole imprese del settore nautico e servizi della sponda veneta, dunque, «il conto sarà salatissimo: si parla del cento per cento di perdite», così da Assonologarda, l’associazione aderente a Confcommercio che ingloba le attività nell’ambito nautico e balneare da Peschiera a Malcesine. Secondo il presidente, Ilenia Mosele, «ci vorranno due anni per ricostruire non solo l’immagine dell’Italia e del lago ma la stessa capacità competitiva che fino a ora ci distingueva». Tutto fermo in questo mese di marzo, tutto fermo in aprile, lo scenario pressoché inevitabile di un vuoto turistico anche a maggio, secondo Assonologarda «le imprese che rappresentiamo rischiano di non aprire affatto». Il che, spiega Mosele, avrebbe un impatto su tutto il Veneto, nel senso che «sarebbe un durissimo colpo per il Pil della regione», e questo perché «quelle imprese lavorano in modo complementare alle tante attività commerciali del turismo: i nostri stessi lavoratori quest’anno non potranno essere con noi e parlo di professionisti che hanno investito in competenza, conoscenza, professionalità».