Dal Tagikistan al Nepal i veronesi tornano a casa
L’odissea di cinque alpinisti sbloccata grazie alle pressioni diplomatiche. Sospiro di sollievo anche per una coppia in viaggio in Marocco
Le odissee ai tempi del Covid-19. Sarebbero al momento circa una quindicina i casi di cittadini veronesi bloccati - per ragioni diverse - in vari angoli del mondo in attesa di poter fare ritorno a casa.
Oltre ai canali diplomatici attivati della Farnesina, delle loro vicende si sta occupando anche Paolo Borchia, europarlamentare leghista e coordinatore di Lega nel Mondo: «Stanno tutti abbastanza bene dal punto di vista fisico mentre, chiaramente, il morale non è proprio alle stelle» chiarisce.
Dopo giorni offuscati dalle nuvole, per cinque alpinisti veronesi bloccati Tagikistan, il barometro delle notizie volge ora cautamente al bello. Andrea Micheli, Giuliana Steccanella, Annapaola Perazzolo, Giorgio Bonafini e Fabio Bullo, della sezione del Cai Cesare Battisti, erano partiti lo scorso 21 febbraio per l’Afghanistan per un progetto di solidarietà che prevedeva un corso di sci alpiniTangeri smo per cinque allievi afghani. Dall’Afghanistan grazie a pressioni diplomatiche sono riusciti a passare il confine per l’ex repubblica sovietica del Tagikistan, dove hanno terminato il periodo di quarantena e sono ora bloccati nella capitale Dushanbe. Era previsto un volo per il loro rientro diretto a Francoforte, ma è stato cancellato: «Il loro caso lo sto seguendo in stretto coordinamento con il collega deputato Vito Comencini. L’ambasciatore italiano in Uzbekistan con competenza per il Tagikistan, Andrea Bertozzi, mi ha appena comunicato di essere in contatto con loro, e le ambasciate di Francia e Germania; sembra che ci sia ora la possibilità di un volo tra il 17 e 22 aprile. Diciamo che possiamo finalmente cominciare a essere ottimisti».
Borchia annuncia buone notizie anche per Gloria Cugurra, bloccata in Nepal: «Il console generale a Calcutta Alfonso Tagliaferri mi ha riferito che, in coordinamento con l’ambasciata italiana a Nuova Delhi e l’ambasciata tedesca, domani dovrebbe essere organizzato un collegamento aereo con la Germania, da dove poi Gloria rientrerebbe a Verona. Diciamo che potrebbe essere a casa entro la fine di questa settimana».
Spiragli anche per Luca Sterza, farmacista a Peri in
Valdadige, bloccato da diversi giorni a Santo Domingo con la figlia e la compagna originaria della Repubblica Domenicana. Lo scorso 18 marzo l’ambasciata italiana aveva organizzato un volo di rientro, ma i posti sono andati esauriti in un baleno: «Sterza è riuscito ad acquistare i biglietti per un volo in partenza il primo maggio su
Venezia con scalo a Madrid. Siamo in contatto con l’ambasciata italiana a Madrid, e monitoriamo la situazione» spiega Borchia.
Fine dell’odissea anche per una coppia di veronesi, in tour in Marocco con un gruppo di camperisti: potranno finalmente imbarcarsi oggi stesso alle 11 sul traghetto che dal porto marocchino di
In Tagikistan I 5 alpinisti hanno terminato la quarantena e sono ora bloccati nella capitale Dushanbe
In Nepal Buone notizie per Gloria Cugurra, che potrebbe essere in Italia entro la fine di questa settimana
salperà alla volta di Genova: «Gli avevano già cancellato un paio di traghetti. - racconta l’eurodeputato -. Sono molto contento che questo caso si sia risolto. Le autorità marocchine sono molto rigide, e abbiamo sollecitato l’intervento della nostra ambasciata a Rabat».
Chi invece, almeno per il momento, ha deciso di non muoversi, è Sara Cavedon, venticinque anni di Cologna Veneta, praticante legale in uno studio di Breslavia in Polonia. Sarebbe dovuta rientrare con un volo da Varsavia, salvo scoprire che era stato cancellato. L’ultima possibilità sarebbe stato un aereo in decollo il 15 marzo scorso, ma Sara non è riuscita a raggiungere la capitale polacca per l’imbarco: «Viste le difficoltà logistiche, Sara ha deciso di rimandare il ritorno a casa. L’ho sentita ed è tranquilla. È insieme al suo fidanzato, e a questo punto rimane a Breslavia in attesa di tempi migliori», rassicura Borchia.