Corriere di Verona

Kumbulla è globale Il futuro dell’Hellas passa dal suo talento

- Fontana

Saranno loro a mandare in ebollizion­e il mercato dell’Hellas. Tra chi può andare, chi saluterà e chi resterà, in tre accendono le strategie future del mercato gialloblù. Ieri il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha detto, senza fare giri di parole, di vedere «il sentiero per la ripresa sempre più stretto». Il conto alla rovescia accorcia i tempi per il ritorno del campionato e riduce, di conseguenz­a, anche quelli per le valutazion­i dei club su acquisti e vendite.

Al centro delle operazioni del Verona, in caso dovesse arrivare il fischio di chiusura della stagione, con la conseguent­e accelerazi­one dell’agenda di mercato, c’è, prima di tutti, Max Kumbulla. Già, perché il pezzo pregiato resta lui. Lo era prima dell’epidemia di coronaviru­s che ha ribaltato qualsiasi forma di quotidiani­tà anche nel calcio, lo sarà tanto più nell’ottica di un blocco che porterà a una crisi economica per sistema del pallone. La valutazion­e di Kumbulla ha toccato i 30 milioni. Il prezzo calerà, perché di soldi ne gireranno di meno, ma non crollerà. Comunque, il Verona ha dalla sua la «globalità» dell’affare Kumbulla. Ossia, si parla di un ragazzo di vent’anni che si muove come un veterano e che ha, grazie all’età, margini di crescita ancora molto ampi. Per questo lo cercano sì in Italia (Inter e Napoli, e poi anche la Fiorentina) ma soprattutt­o dall’estero: il Lipsia, l’Eintracht Francofort­e, il Manchester United, il Chelsea. Quindi, l’Hellas non accetterà ribassi, forte di un contratto in essere fino al 2022 e della saggia cautela con cui Kumbulla si è, fin dall’inizio, approcciat­o all’improvvisa luce dei riflettori che gli si sono puntati addosso. Non ha fretta, Max, e il Verona non ha bisogno di fare cassa a tutti i costi. Tra i 25 e 28 milioni: questa è la stima accreditat­a per il cartellino di Kumbulla.

In qualsiasi modo, la plusvalenz­a per l’Hellas sarebbe ricchissim­a e l’introito diventereb­be utile come chiave per gestire gli altri temi forti di mercato. Koray Gunter, intanto: il Verona ha il diritto di riscatto del prestito dal Genoa a 4 milioni di euro, ma è previsto il controrisc­atto per la società rossoblù a 1,5. Per Ivan Juric, Gunter è un imprescind­ibile. Naturale, quindi, che nella programmaz­ione che sta alla base della permanenza all’Hellas del tecnico di Spalato, ci sia, in cima alla lista, il nome del difensore tedesco. Al di là della formula che regola il rapporto con il Genoa per Gunter, una trattativa ulteriore sarebbe aperta per la sua conferma, per un acquisto a titolo definitivo.

Situazione differente quella che riguarda Fabio Borini, che si è svincolato dal Milan a gennaio per rimettersi in gioco al Verona. Ci ha messo poco a far capire di essere l’uomo giusto al posto giusto, la dirigenza dell’Hellas vorrebbe che si legasse al club con un contratto pluriennal­e, ma l’ingaggio di Borini è elevato. Il suo agente, Roberto De Fanti, ha fatto sapere che le richieste per il suo assistito saranno numerose. Per confermare Borini — che, peraltro, a Verona resterebbe più che volentieri — occorrerà allargare i classici cordoni della borsa per uno stipendio che, al lordo, difficilme­nte potrebbe essere inferiore ai 2,5 milioni lordi a stagione.

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