«Il governo aiuti le fiere» E Verona rilancia sul vino
Tre governatori del Nord chiedono a Roma 800 milioni per il settore
I governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. hanno chiesto al governo di istituire un fondo da 800 milioni di euro per il sistema fieristico. Intanto Giovanni Mantovani, dg di Veronafiere, ha anticipato che: «Stiamo pensando a un appuntamento dedicato al vino abbinato al forum Wine2wine, che si terrà a fine novembre».
Un esempio (di massimo livello) per tutti: 125 mila visitatori provenienti da 145 diverse nazioni. Sono i numeri dell’ultima edizione di Vinitaly, uno dei più importanti e popolari appuntamenti espositivi del calendario nazionale. Ebbene, numeri del genere spiegano da soli come mai il settore fieristico sia tra quelli che devono completamente ripensare i propri format, per rispettare le normative sanitarie e di distanziamento in un’epoca dominata dalla paura del virus.
I contraccolpi economici di questa situazione si possono già misurare. Tutti i grandi e piccoli eventi della primavera (compreso il Vinitaly 2020, per rimanere in tema) sono saltati, rimane la speranza di ripartire dopo l’estate. Non per caso, quindi, i governatori delle tre regioni più colpite dalla pandemia - Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno richiesto al governo di istituire un fondo nazionale da 800 milioni di euro per sostenere il sistema fieristico, considerato come piattaforma essenziale per l’internazionalizzazione delle produzioni italiane. La richiesta, coma ha spiegato ieri una nota della Regione Emilia-Romagna, trae origine dal perdurare dell’emergenza, «che ha colpito soprattutto le tre regioni italiane leader nel settore fieristico. Realtà che rappresentano da sole il 65% dell’attività espositiva in Italia e oltre il 75% delle manifestazioni internazionali». Il danno stimato per il solo triangolo del Nord è di oltre 700 milioni di euro, che arrivano a un miliardo se si considera l’indotto. Anche Sara Moretto (Italia Viva), parlamentare di maggioranza, invoca: «Si risolvano al più presto le questioni tecniche che impediscono l’erogazione dei 70 milioni destinati dal Cura Italia al Fondo per la promozione integrata».
Giusto ieri, la casa editrice specializzata Tespi ha riunito sul web per una tavola rotonda virtuale numerose figure di rilievo del settore fieristico italiano, chiamandole ad affrontare in viva voce il tema delle profonde trasformazioni cui va incontro il comparto. Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, ne ha dato un saggio, anticipando alcune decisioni in corso d’opera: «Stiamo pensando per l’autunno a un appuntamento dedicato al vino - ha annunciato Mantovani - abbinato al forum Wine2wine, che si terrà come da calendario a fine novembre. Ci sarà un ampliamento dell’evento all’area business, poiché ce lo stanno fortemente chiedendo le cantine produttrici: avremo un’affluenza regolata di buyers e di espositori, per essere di sostegno a un settore che sta andando incontro a un momento di autentica difficoltà. Non si tratta di fare un Vinitaly in formato ridotto ma di essere presenti con un evento di servizio per il mondo del vino italiano».
Più in generale, il dg della più grande fiera nordestina ha messo in chiaro quali dovranno essere d’ora in avanti le modalità di progettazione degli eventi: «Non dobbiamo stare fermi - ha detto Mantovani, sollecitando in video i colleghi di Milano, Bologna,
Parma e Rimini -, dobbiamo essere noi fiere per prime a proporre un nuovo standard comune di organizzazione e sicurezza, da far poi validare alle autorità competenti». Un esempio concreto potrà arrivare da Fieracavalli (inizio novembre), un evento rispetto al quale la gestione dei flussi di visitatori è molto più complessa rispetto a una «normale» fiera business: «Per Fieracavalli - ha sottolineato Mantovani - vogliano dilatare gli spazi fisici e temporali della manifestazione. Mi spiego: l’evento sarà spalmato sull’intera settimana (anziché dal giovedì alla domenica, come di consueto, ndr) e alcuni degli appuntamenti in calendario, come la World Cup Competition, si svolgeranno al di fuori dei padiglioni fieristici. Penso al palazzo dello sport».
Tra tutti gli operatori, si va consolidando un denominatore comune: gli eventi, da settembre in poi, vanno organizzati e portati a compimento, poiché l’esigenza di ripartire è molto forte, soprattutto in relazione al fatto che la concorrenza dei Paesi a nord delle Alpi si sta già muovendo e l’Italia corre il rischio di lasciare incustodite preziose quote di mercato. Si veda il caso di un brand di rinomanza internazionale come VicenzaOro nel campo della gioielleria: «La rassegna di settembre si farà - ha ribadito Patrizia Cecchi, direttore fiere di Italian Exhibition Group (Ieg) -, poiché il sistema oro su Vicenza è una realtà molto importante e noi vogliamo rimanere una piattaforma di riferimento a livello globale».
Mantovani In autunno il forum Wine2wine avrà anche un’area business, ce lo chiedono le aziende produttrici