Corriere di Verona

Ateneo, pronto il pool che aiuterà la città

- Di Angiola Petronio

Prende forma il «tridente» dell’università, voluto dal rettore Nocini, per aiutare Verona nella ripresa, con decine di esperti dell’ateneo.

«Quel “tridente” è stata un’idea che mi è venuta vedendo le lacrime per la stanchezza e sentendo le urla per le difficoltà dei miei colleghi e degli infermieri in ospedale. Ho pensato che la socializza­zione è nell’indole dell’università. Che serviva un pool d’aiuto anche e soprattutt­o quando tutti avrebbero potuto tornare a respirare, per evitare “fughe in avanti” che potrebbero farci tornare nel baratro. Un po’ come quelli che cucinano e preparano il cibo per chi sta in prima linea. Questo vuol essere quel tridente. Un aiuto...».

Si è concretizz­ata quell’idea del rettore Pier Francesco Nocini. E quei tre rebbi che compongono il tridente sul fronte sanitario, giuridico-economico e del welfare cominciano a prendere forma per aiutare le aziende e gli imprendito­ri ma non solo - a rendere operativi i protocolli nazionali e regionali. Sarà composto da docenti e personale universita­rio insieme agli altri organi deputati alla ripresa, come «Restart», il gruppo di lavoro guidato dal Comune per sburocrati­zzare il settore dell’edilizia e agevolare alcuni settori strategici dell’economia cittadina in vista della ripartenza dopo il virus.

«Con questo “nucleo” ci mettiamo a disposizio­ne, senza voler prevaricar­e le istituzion­i che già ci sono e che fanno un validissim­o lavoro in quel campo. Saranno Comune o prefettura a segnalarci i casi in cui potremo intervenir­e, ovviamente a costo zero», precisa Nocini. Un «pool» che non è più solo sulla carta e che comincia a delinearsi. Al momento ne fanno parte, con il

Rettore

Pier Francesco Nocini ha dato vita alla «task force» universita­ria per aiutare la città coordiname­nto del rettore, coadiuvato da Nicoletta Zerman, delegata alla Comunicazi­one e ai Rapporti istituzion­ali, per l’ambito medico: come referente del rettore Domenico De Leo, ordinario di Medicina legale, Ercole Concia, ordinario di Malattie infettive, Giuseppe Lippi, ordinario di Biochimica clinica, Domenico Girelli, ordinario di Medicina interna, Francesca Pizzolo, associato di Medicina interna, Stefano Porru, ordinario di Medicina del lavoro, Elena Zoico, associato di Geriatria, Albino Poli, ordinario di Igiene generale ed applicata, Simonetta Frisu, associato di Medicina interna, e il presidente dell’Ordine dei medici di Verona, Carlo Ruggiu, nefrologo. «Una presenza, la sua, necessaria per essere al fianco di quei medici di medicina generale che in questa emergenza sono in prima linea», spiega Nocini. Per l’area economico giuridica hanno dato la loro disponibil­ità come referente Bettina Campedelli, ordinario di Economia aziendale, Andrea Beretta Zanoni, ordinario di Economia aziendale, Ivan Russo, associato di Economia e Gestione delle imprese, Federico Perali, ordinario di Politica economica, Alberto Roveda, ricercator­e di Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziari­e, Stefano Troiano, ordinario di Diritto privato e referente per l’ambito giuridico, Sergio Moro, associato di Diritto amministra­tivo, Cecilia Pedrazza Gorlero, referente Trasparenz­a e Anticorruz­ione, Marco Peruzzi, associato di Diritto del lavoro, Iacopo Bercelli, associato di Diritto amministra­tivo e Roberto Giacobazzi, ordinario di Informatic­a. Per l’area sociale daranno il loro contributo: come referente, Roberto Leone, associato di Farmacolog­ia, Donata Gottardi, ordinario di Diritto del lavoro, Luigina Mortari, ordinario di Pedagogia generale e sociale, Lidia Del Piccolo, ordinario di Psicologia clinica, Alessandra Cordiano, associato di Diritto privato e Riccardo Panattoni, ordinario di Filosofia morale. Altri se ne aggiungera­nno con il passare del tempo. «Il nostro modo - conclude il rettore Nocini - per essere di supporto alla collettivi­tà. Di cui l’università è una parte integrante. E viva».

Nocini/1 L’idea mi è venuta vedendo le lacrime e sentendo le urla dei colleghi sfiniti in ospedale

Nocini/2 Il nostro vuole essere un supporto alla collettivi­tà di cui l’università è parte integrante. E viva

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