Morti nelle Rsa, offensiva dei sindacati
Lettera allo Spisal: «Nessuna irregolarità nelle case di riposo, possibile?»
«Centinaia di morti, nelle Rsa ma nessuna irregolarità rilevata. È davvero “tutto normale”?». Così i sindacati.
«Centinaia di morti, ma nessuna irregolarità rilevata. È davvero “tutto normale”?».
Torna ad accendersi lo scontro sulla gestione delle case di riposo, dopo che il «riconteggio» effettuato ieri dall’azienda zero ha fatto emergere 37 nuovi decessi nelle Rsa della provincia, portando così a 208 le vittime che si sono contagiate nelle strutture per anziani, un dato che pesa per oltre la metà sui 411 decessi che si contano dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Così, i sindacati del settore pubblico, che già due settimane fa avevano presentato un esposto in Procura sulla gestione dell’epidemia nelle case di riposo ora tornano all’attacco. Lo fanno con una missiva indirizzata allo Spisal, ovvero al servizio dell’Usl per l’igiene e la sicurezza sul lavoro e, ancora una volta alla Procura della Repubblica. Lo Spisal è l’ente che, nelle ultime settimane ha svolto decine di controlli nelle Rsa «travolte» dal Covid 19.
Dando consigli e indicazioni e, alla fine, redigendo un verbale. Verbali che, a detta dei sindacati (a firmare il documento sono la Cgil Fp, la Cisl Fp, la Uil Fpl e la Csa) non solo non hanno mai elevato sanzioni, ma non hanno mai rilevato irregolarità di alcun tipo. «Come si spiegano allora – è l’obiezione delle sigle – i contagi che continuano ad avvenire e che stanno sempre più colpendo i lavoratori delle Rsa?».
La critica principale viene rivolta alla scelta, che continua ad avvenire tuttora «di lasciare l’ospite positivo al Covid 19 all’interno delle strutture», anche se le Rsa ora prevedono dei reparti specifici. Per i sindacati sarebbe proprio questo «la prima causa del persistere del contagio». All’interno della lettera, inoltre, una lunga lista di domande sui comportamenti da adottare, secondo le sigle mai apertamente precisate, per evitare assembramenti e rischi igienici nella routine quotidiana.Il fronte polemico si sposta anche sulla questione assunzioni. Se non si trovano gli operatori sociosanitari è perché queste figure, avvertono gli stessi sindacati «scappano da condizioni di lavoro oltre il limite dell’accettabile e da standard di personale bassi».La tempesta continua, insomma, ma a portare buone notizie, una volta tanto, ci pensa il bollettino dell’azienda zero.
Sono 24 i nuovi contagi registrati ieri: si tratta di uno dei dati più bassi di sempre, in particolare tra quelli arrivati in un giorno infrasettimanale, quando i laboratori lavorano a pieno ritmo. Tre i decessi conteggiati in provincia, anche questo numero tra i più bassi dall’inizio dell’emergenza. Una novità è rappresentata dalle dimissioni dei pazienti dell’area non critica, dopo lo svuotamento progressivo, visto nelle ultime tre settimane, delle terapie intensive.
Ieri si sono liberati dodici posti: si tratta di pazienti che tornano definitivamente dalle loro famiglie. Scende visibilmente, del resto il numero degli attualmente positivi al virus, ora 2.854, sessantasei in meno rispetto a martedì.
I dati
Sul fronte sanitario, trend in miglioramento Liberati dodici posti