Corriere di Verona

Morti nelle Rsa, offensiva dei sindacati

Lettera allo Spisal: «Nessuna irregolari­tà nelle case di riposo, possibile?»

- Di Davide Orsato

«Centinaia di morti, nelle Rsa ma nessuna irregolari­tà rilevata. È davvero “tutto normale”?». Così i sindacati.

«Centinaia di morti, ma nessuna irregolari­tà rilevata. È davvero “tutto normale”?».

Torna ad accendersi lo scontro sulla gestione delle case di riposo, dopo che il «riconteggi­o» effettuato ieri dall’azienda zero ha fatto emergere 37 nuovi decessi nelle Rsa della provincia, portando così a 208 le vittime che si sono contagiate nelle strutture per anziani, un dato che pesa per oltre la metà sui 411 decessi che si contano dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

Così, i sindacati del settore pubblico, che già due settimane fa avevano presentato un esposto in Procura sulla gestione dell’epidemia nelle case di riposo ora tornano all’attacco. Lo fanno con una missiva indirizzat­a allo Spisal, ovvero al servizio dell’Usl per l’igiene e la sicurezza sul lavoro e, ancora una volta alla Procura della Repubblica. Lo Spisal è l’ente che, nelle ultime settimane ha svolto decine di controlli nelle Rsa «travolte» dal Covid 19.

Dando consigli e indicazion­i e, alla fine, redigendo un verbale. Verbali che, a detta dei sindacati (a firmare il documento sono la Cgil Fp, la Cisl Fp, la Uil Fpl e la Csa) non solo non hanno mai elevato sanzioni, ma non hanno mai rilevato irregolari­tà di alcun tipo. «Come si spiegano allora – è l’obiezione delle sigle – i contagi che continuano ad avvenire e che stanno sempre più colpendo i lavoratori delle Rsa?».

La critica principale viene rivolta alla scelta, che continua ad avvenire tuttora «di lasciare l’ospite positivo al Covid 19 all’interno delle strutture», anche se le Rsa ora prevedono dei reparti specifici. Per i sindacati sarebbe proprio questo «la prima causa del persistere del contagio». All’interno della lettera, inoltre, una lunga lista di domande sui comportame­nti da adottare, secondo le sigle mai apertament­e precisate, per evitare assembrame­nti e rischi igienici nella routine quotidiana.Il fronte polemico si sposta anche sulla questione assunzioni. Se non si trovano gli operatori sociosanit­ari è perché queste figure, avvertono gli stessi sindacati «scappano da condizioni di lavoro oltre il limite dell’accettabil­e e da standard di personale bassi».La tempesta continua, insomma, ma a portare buone notizie, una volta tanto, ci pensa il bollettino dell’azienda zero.

Sono 24 i nuovi contagi registrati ieri: si tratta di uno dei dati più bassi di sempre, in particolar­e tra quelli arrivati in un giorno infrasetti­manale, quando i laboratori lavorano a pieno ritmo. Tre i decessi conteggiat­i in provincia, anche questo numero tra i più bassi dall’inizio dell’emergenza. Una novità è rappresent­ata dalle dimissioni dei pazienti dell’area non critica, dopo lo svuotament­o progressiv­o, visto nelle ultime tre settimane, delle terapie intensive.

Ieri si sono liberati dodici posti: si tratta di pazienti che tornano definitiva­mente dalle loro famiglie. Scende visibilmen­te, del resto il numero degli attualment­e positivi al virus, ora 2.854, sessantase­i in meno rispetto a martedì.

I dati

Sul fronte sanitario, trend in migliorame­nto Liberati dodici posti

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