Corriere di Verona

Dopo 10 mesi l’orso finisce in trappola

Papillon è stato catturato in Trentino. Le ultime scorriband­e nel Veronese

- Sassi

L’orso M49, conosciuto anche come Papillon, è stato catturato martedì sera con una trappola a tubo in val di Breguzzo, nelle Giudicarie, In Trentino. L’animale è stato subito trasportat­o sveglio dagli uomini del corpo forestale al Casteller, nella nota struttura realizzata per la gestione degli esemplari problemati­ci, dove è stato immediatam­ente immesso nella zona di pre ambientame­nto. Il governator­e trentino Maurizio Fugatti ha quindi provveduto a notificare al ministero dell’ambiente e all’Ispra le modalità dell’operazione. L’animale, del peso di 167 kg e in buone condizioni fisiche, terminata la fase di adattament­o potrà circolare liberament­e all’interno dell’area che ospita in questo momento anche un altro esemplare femmina adulta, denominata DJ3.

La cattura di M49 si è conclusa quindi a circa dieci mesi di distanza dalla prima ordinanza del presidente della Provincia, emessa dopo che l’animale aveva mostrato un atteggiame­nto ritenuto troppo confidente nei confronti degli umani e in seguito a diverse intrusioni e razzie in varie strutture (secondo la Provincia 16 solo alla data di emissione del primo provvedime­nto). Nell’ultimo periodo, successivo al risveglio dall’ultimo letargo e coincident­e con la diffusione del Coronaviru­s, l’orso era stato avvistato in almeno una dozzina di siti diversi, a testimonia­nza di frequenti spostament­i e alcune «visite» a malghe, rifugi e baite: M49 si era mosso tra val di Fiemme, Lagorai, Carega, Lessinia, Stivo, Alto Adige e Veneto (zona del Garda), fino al ritorno «a casa» in quelle Giudicarie che sono la sua terra d’origine. Proprio tra Bondo e Breguzzo l’animale è stato infine avvistato nel weekend del 25 aprile, in un fine settimana nel corso del quale ha provato ad abbattere le porte d’ingresso delle diverse strutture, cercando di introdursi. Se l’orso è sembrato particolar­mente attivo nell’ultimo lasso di tempo, Claudio Groff — responsabi­le del settore grandi carnivori della Provincia — ritiene però ininfluent­i a tal proposito le limitazion­i alla circolazio­ne umana determinat­e dall’attuale pandemia di Coronaviru­s: «È vero che abbiamo visto una minore timidezza della fauna selvatica in quest’ultimo periodo, ma l’orso non è animale che può rimanere influenzat­o in un senso o nell’altro. Eventualme­nte il minore impatto di inquinamen­to luminoso e acustico notturno della barriera autostrada­le della valle dell’Adige può avere invece favorito il suo ritorno in Trentino Occidental­e».

I dubbi della collettivi­tà ora si indirizzan­o alla struttura del Casteller, da cui l’orso è fuggito il 15 luglio del 2019, ma nemmeno i profession­isti della Provincia possono avere tutte le risposte a una situazione che sotto diversi punti di vista è assolutame­nte una novità: «Le recinzioni sono state adeguate e sono stati messi dei pannelli che rendono le superfici lisce e più difficili da scalare» spiega Groff. Questo inevitabil­e accorgimen­to dovrebbe essere sufficient­e a scongiurar­e nuove fughe, ma è impossibil­e stabilirlo con assoluta certezza. La precedente permanenza di M49 al Casteller era durata infatti solo poco più di un’ora, e l’animale aveva scavalcato senza grossi problemi il recinto elettrific­ato.

Tutta da verificare sarà anche la pacifica convivenza con DJ3, un caso sostanzial­mente unico al mondo per quanto ci è dato sapere oggi. «Pur essendo in contatto con diversi servizi veterinari in tutto il mondo, non abbiamo a disposizio­ne una casistica di più esemplari selvatici che dividono lo stesso spazio.

Nonostante questa particolar­e condizione ci siamo comunque attrezzati per fronteggia­rla» chiosa Groff. La struttura del Casteller è stata infatti già progettata e realizzata in origine per ospitare diversi individui. Non solo ci sono tre tane ma anche le recinzioni permettono di suddivider­e ulteriorme­nte gli spazi interni alla struttura, impedendo così l’eventuale contatto tra gli orsi, nel caso la convivenza si rivelasse difficile.

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