Corriere di Verona

Sartori, la ricetta sta nella pittura «Detto i tempi e le ore volano»

- di Lorenzo Fabiano

Veronese, 58 anni, Massimo Sartori è agente di una multinazio­nale leader nella produzione di lenti a contatto. L’azienda gli ha appena comunicato che tornerà al lavoro il prossimo 18 maggio; lui coltiva tre passioni: Hellas Verona, bicicletta e pittura. Ai box le prime due, ha trovato il proprio antivirus nel pennello.

Buongiorno Massimo, da quando dipinge?

«Dal 2000, mi concentro sul genere figurativo, tecnica a olio o acrilico su tela. I temi, paesaggist­ica e ritratti in contesti urbani: il figurativo ritrae ambienti reali, al contrario dell’astratto. In questo momento sento il bisogno di respirare mondo reale».

Un hobby efficace nelle giornate trascorse a casa?

«Assolut amente. La pittura richiede molto tempo, va mentalizza­ta per scaldare mano e pennello. In questo assomiglia al ciclismo, che va preparato scaldando testa e gamba. In entrambe le cose, entri in una dimensione diversa e totalizzan­te e vi rimani per ore. Serve tempo, la giornata non è scandita dalle lancette dell’orologio, ma i tempi li detti tu. Lo stesso vale per la lettura. Sono tutti antidoti assai efficaci in un periodo come questo».

Quale aspetto della pittura, la fa sentir meglio?

«Sentirsi a contatto con la propria anima e la propria ispirazion­e; con qualcosa che ti appartiene».

Cosa ha dipinto in questo periodo?

«Ho ripreso e terminato un quadro che ritrae i protagonis­ti del film “Le iene”; ho quindi dipinto un paesaggio che s’ispira alle campagne della Parigi-Roubaix; sto ora cimentando­mi col soggetto di un paesaggio maremmano».

Un quadro per quando sarà tutto finito?

«Sto pensando a un ambiente urbano, la città, con immagini di vita quotidiana ritrovata. È la cosa che ci manca di più».

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Massimo Sartori

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