Corriere di Verona

«Sull’autonomia non cedo E dal 18 maggio riaperture modulate dalle Regioni»

- Olivio Romanini

Governator­e Stefano Bonaccini, in Emilia, nei prossimi giorni, renderete obbligator­io l’uso delle mascherine?

«Sì, lo confermo, stiamo garantendo oltre mezzo milione di mascherine al giorno agli operatori sanitari, ne abbiamo già distribuit­e due milioni ai cittadini e altri due alle imprese, altri 4 milioni sono in distribuzi­one ai Comuni per i cittadini, più un altro mezzo milione per le aziende di trasporto pubblico. La ricostruzi­one deve partire dalla sicurezza e dalla salute delle persone».

In questi giorni lei si è detto deluso dal governo sul tema della scuola e ha chiesto di accelerare la ripartenza degli altri settori, dal turismo, ai bar ai ristoranti e qualcosa ora si muove...

«Il ministro Boccia, dopo la riunione della cabina di regia, ha annunciato che dal 18 maggio potranno essere le singole Regioni a modulare le riaperospe­daliere, sulla base dell’andamento del contagio. Io stesso avevo chiesto di poter anticipare le date indicate - inizio giugno per la riapertura di attività economiche a cui va dato un orizzonte più ravvicinat­o se ce ne saranno le condizioni. Per questo è giusto che possano anche prepararsi e organizzar­si fin d’ora. Se siamo arrivati alla ripartenza anticipata, da lunedì scorso, il 27, di distretti e imprese del settore manifattur­iero la cui attività è rivolta prevalente­mente all’export, e di molti cantieri, è proprio grazie a questo modo di ragionare. Ho anche chiesto indicazion­i chiare per la scuola e i servizi per l’infanzia: va assicurato l’obbligo formativo e vanno aiutate famiglie e genitori».

In questi due mesi durissimi quale è stato il momento più difficile?

«Un mese fa vivevamo davvero giorni tremendi. Contagio in costante aumento, fortissimo stress sulle strutture un picco dell’epidemia che sembrava non arrivare mai. Oggi gli incrementi giornalier­i sono scesi sotto l’1% pur facendo molti più tamponi, i casi attivi diminuisco­no ogni giorno, i posti letto e le terapie si liberano sempre di più. Dovremo continuare a essere tutti vigili , stiamo imparando a convivere col virus, sarà così finché non potremo vaccinarci».

Questi due mesi sono stati un test fondamenta­le di governo per le regioni del Nord. Alla luce dell’esperienza fatta il processo che porta all’autonomia va ripensato come suggerito da qualcuno o va rafforzato?

«Da presidente della Conferenza delle Regioni ho tenuto una linea di massima condivisio­ne fra noi e al tavolo di confronto col governo. È il momento dell’unità. Da questa situazione se ne esce solo insieme come Paese, non con le polemiche. Con i miei colleghi Fontana e Zaia ci sentiamo quotidiana­mente fin dal primo giorno della crisi, essendo state le nostre regioni da subito le più colpite. Sull’autonomia non arretro di un passo: se qui abbiamo retto è stato grazie alla sanità regionale che abbiamo costruito in questi anni. Se qualcuno proponesse il ritorno a una gestione centralizz­ata della nostra sanità, sarebbero per primi i nostri cittadini a ribellarsi».

Si potranno fare le vacanze quest’anno?

«Siamo già al lavoro perché si possano fare in sicurezza. Abbiamo riunito gli operatori per condivider­e protocolli che possano tutelare sia i visitatori sia chi lavorerà nelle strutture. Non appena si potrà ripartire, qui vogliamo essere pronti».

L’economia subirà un danno rilevantis­simo: ce la caveremo?

«Sì. Ma ognuno deve fare la sua parte. Non possiamo solo chiedere. Per questo come Regione abbiamo varato un primo pacchetto di misure da 350 milioni di euro e poi abbiamo presentato un piano di investimen­ti da 14 miliardi. Abbiamo chiesto al governo di semplifica­re gli appalti e di sbloccare le concession­i. Non intendiamo restare con le mani in mano: qui abbiamo basi solide per la ricostruzi­one».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy