Corriere di Verona

Agsm, vertice sulla fusione L’ipotesi: presidenza a rotazione

Per i primi tre anni il timone a Verona. Voto decisivo in consiglio comunale

- Lillo Aldegheri

Nuovo importante vertice tra Verona e Vicenza, ieri, in vista dell’ aggregazio­ne tra Agsm, Aim e il colosso lombardo A2A.

In videoconfe­renza hanno partecipat­o all’incontro i due sindaci, Federico Sboarina e Francesco Rucco, il presidente di Agsm, Daniele Finocchiar­o ed il numero uno di Aim, Gianfranco Vivian.E’ stato deciso che il Progetto preliminar­e industrial­e sarà consegnato ai due primi cittadini (e subito dopo anche alle forze politiche) all’inizio della prossima settimana.

Quel nome non è stato scelto a caso, ma per sottolinea­re come non ci siano fino a questo momento accordi «preconfezi­onati» di alcun genere, tema su cui nei giorni scorsi si era scatenato un nuovo putiferio politico.Per calmare le acque, dalla settimana prossima quel piano verrà messo appunto a disposizio­ne, oltre che dei due sindaci, anche delle forze politiche, che avranno così la possibilit­à di discutere numeri, cifre, dati e progetti nelle settimane successive.

Per superare poi alcuni dubbi sollevati da più parti sul versante tecnico-legale, è stato anche deciso che si dovranno fornire ulteriori elementi a favore della «infungibil­ità» dell’offerta d’accordo fatta da A2A alle due Aziende venete. Secondo alcuni (tra cui, non ultimo, Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di un altro colosso del settore, l’emiliana Hera) l’aggregazio­ne doveva essere decisa sulla base di un’asta pubblica tra tutte le Aziende interessat­e. Ma secondo Agsm e Aim la proposta di A2A era invece infungibil­e ossia insostitui­bile, soprattutt­o per due motivi: l’obbligo che A2A si assume di non venire a «fare concorrenz­a» nel Triveneto (e quindi a non cercare di accaparrar­si clienti sul nostro territorio) e l’offerta di smaltire i rifiuti veronesi e vicentini in un incenerito­re lombardo( a Par on adi Lomellina ). Proprio sul tema dell’ infungibil­ità si è quindi deciso di fornire altri elementi che la confermino «a prova di bomba».

Altro tema delicatiss­imo, la futura «governance, ossia l’indicazion­e di chi nominerà i vertici di MuVen, la futura mega-multiutili­ty che nascerà dall’aggregazio­ne .E l’ipotesi al momento sul tavolo sarebbe quella di dare a Verona e a Vicenza un pari numero di consiglier­i d’amministra­zione (tre ciascuno). L’amministra­tore delegato lo indicherà A2A, il presidente lo scegliereb­be Verona e il vicepresid­ente Vicenza, con la possibilit­à (nuova, rispetto a quanto era stato discusso finora) di una rotazione ogni tre anni tra queste ultime due figure. Ricordiamo che secondo la prima intesa, che risale allo scorso dicembre, i comuni di Vicenza e Verona dovrebbero avere il possesso del 70 per cento delle quote (35% ciascuno) mentre A2A avrebbe il rimanente 30 per cento.

Le linee guida del Piano industrial­e avrebbero dovuto essere approvate la settimana scorsa dal Cda di Agsm, dove invece la discussion­e fu polemicame­nte bloccata da due consiglier­i (Francesca Vanzo della Lega e il vicepresid­ente Mirko Cordioli di Verona Domani) mentre si stava iniziando a discutere il «Piano Stand Alone», che determiner­à il valore esatto da attribuire ad Agsm all’interno dell’intero progetto e che del Piano Industrial­e è l’indispensa­bile antipasto propedeuti­co.

Da quella brusca interruzio­ne era nato il parapiglia politico che vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi e che il sindaco Sboarina sta tentando di acquietare. Ai dubbi della Lega e di Verona Domani (essenziali per l’approvazio­ne del progetto in consiglio comunale) si erano poi aggiunti quelli di Fratelli d’Italia, che pure è considerat­o il partito più vicino al sindaco e di cui fa parte lo stesso assessore comunale alle Aziende partecipat­e, Daniele Polato. E mentre tutte le opposizion­i continuava­no a sparare ad alzo zero, proprio FdI aveva fatto sapere che non avrebbe mai votato «soluzioni preconfezi­onate che magari sono state frutto di mediazione per soddisfare appetiti altrui che poco hanno a che fare con il bene della Società».

Di lì era partita la mediazione del sindaco Sboarina, e forse anche da quella frase contro le soluzioni preconfezi­onate è nata la decisione di distribuir­e il Piano Preliminar­e, la settimana prossima, non solo ai sindaci ma anche ai partiti che poi dovranno approvare l’intero progetto con un voto (attesissim­o) in consiglio comunale. Corsa contro il tempo Per mettere nero su bianco quel Piano, il Consiglio d’Amministra­zione di Agsm dovrà peraltro tornare a riunirsi anch’esso la settimana prossima, e sarà importante vedere se i dubbi sollevati dai rappresent­anti di Lega e Verona Domani saranno cancellati. Intanto però i tempi stringono. I tavoli tecnici hanno già raggiunto un’intesa sulla proposta, anche se il presidente di A2A, Giovanni Valotti. tra pochi giorni non sarà più in carica: il 13 maggio, infatti, sarà ufficialme­nte sostituito da Marco Patuano alla presidenza, e nello stesso giorno A2A avrà anche un nuovo amministra­tore delegato, Renato Mazzoncini. Sia Patuano che Mazzoncini sono stati nominati da sindaci di centrosini­stra (come peraltro i loro predecesso­ri). L’operazione Agsm-Aim-A2A non dovrebbe peraltro essere messa da loro in discussion­e. Ma restano i nodi politici da sciogliere.

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La sede di Agsm ed il presidente Daniele Finocchiar­o
Grandi manovre La sede di Agsm ed il presidente Daniele Finocchiar­o

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