Corriere di Verona

Veloso di nuovo al timone, intesa pronta per un anno

Il «cervello» della squadra gialloblù ancora alla lavagna tattica in campo

- Matteo Fontana

Di nuovo al timone dell’Hellas. Con Ivan Juric a dare istruzioni dalla panchina e lui a ricalcare il «credo» dell’uomo di Spalato in campo, sarto d’alto magistero che trasforma la juta in seta.

Miguel Veloso e il Verona ancora assieme, questa è l’idea. E ci mancherebb­e: il regista portoghese, arrivato dal Genoa a scadenza di contratto, l’estate scorsa, è stato uno dei grandi protagonis­ti della stagione gialloblù. Stagione che forse riprenderà o forse no — con le interlocuz­ioni tra Figc e Comitato tecnico scientific­o che lasciano spalancate le porte dei dubbi e il ministro Spadafora che chiede pazienza — ma che intanto ha marcato segni profondi sulla dimensione di una squadra che ha stupito tutti. L’ha fatto anche lui, Veloso, voluto da Juric che al Genoa, nei suoi passaggi complicati alla guida del Grifone, l’ha diretto e ne ha apprezzato classe, intelligen­za e acume tattico. Per questo, nella pattuglia che è arrivata da Pegli, in testa al gruppo c’è stato lui, figlio d’arte di papà Antonio, veterano del Benfica, tanti titoli e tanta Nazionale, due finali di Coppa dei Campioni raggiunte e perse all’ultimo angolo, una ai rigori con il Psv Eindhoven, nel 1988, e l’altra con il Milan, al Prater di Vienna, con il gol in percussion­e di Rijkaard. Miguel, che è cresciuto e si è affermato nell’altra casa nobile di Lisbona, allo Sporting, a Verona ha recuperato lo smalto che, a Genova, si era arrugginit­o. Rigenerato, Veloso, che ha firmato con l’Hellas un accordo annuale e adesso si prepara al rinnovo.

Scadenza il 30 giugno 2021, con opzione per la stagione successiva: questa la base dell’intesa, da confermare quando il quadro sarà più chiaro, ovvero nel momento in cui lo

scenario della serie A diventerà decifrabil­e, in modo tale da fissare date e tempi per il mercato e per l’allestimen­to della rosa che sarà. D’altro canto, si lavora per un Verona con Juric sulla tolda con una

programmaz­ione condivisa, in cui il ruolo di bussola lo ricopre il dialogo tra il tecnico e Tony D’Amico, direttore sportivo che dell’allenatore è la sponda di riferiment­o, ascoltata e fiduciaria, in società.

Dire Juric all’Hellas è dire di un piano comune, studiato passo per passo di concerto con il croato, significa avere dei transiti poco meno che obbligati. Tra questi, la permanenza di Veloso. In questo momento, testa e concentraz­ione sono rivolte verso il campo, gli allenament­i da riprendere e il campionato che, va da sé, non è finito e che, se il governo darà il proprio assenso, avrà una sua lunga coda estiva.

Questa è la ragione per cui l’argomento Veloso — come, più in generale, il tema mercato — non svetta nelle priorità del club di via Olanda. Il che, peraltro, non vuol dire che la dirigenza del Verona non si stia muovendo. In questo senso, la permanenza di Veloso è un fattore fondamenta­le, nonché la misura di un progetto che avrà in Ivan Juric innesco e motore.

 ??  ??
 ??  ?? In campo Miguel Veloso, protagonis­ta di una stagione ad altissimi livelli, sarà ancora il perno del Verona
In campo Miguel Veloso, protagonis­ta di una stagione ad altissimi livelli, sarà ancora il perno del Verona

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy