Corriere di Verona

Terapia con il plasma, entusiasmi e cautele Fidas: non è miracolosa

- D. O.

Quel telefono del centro trasfusion­ale di Borgo Trento, negli ultimi giorni, non ha mai smesso di suonare.

Centinaia di persone, tutte (o quasi, perché non è mancato chi ha mal interpreta­to il messaggio) pazienti Covid pronti a donare il plasma, nella speranza di essere d’aiuto. E a squillare non sono state solo le cornette delle associazio­ni dei donatori, come Fidas e Avis. «Intasati» con una serie di catene di sant’Antonio, anche i gruppi di Whatsapp che usano sempre le associazio­ni. Tanto che la presidente di Fidas Verona, Chiara Donadelli, ha preso posizione: «Tutte queste realtà — fa sapere — sono state informare dello studio, senza però essere coinvolte come parte attiva: ci limitiamo quindi a dare informazio­ni corrette a chi ce le chiede, perché quando si parla di sangue e plasma alle persone viene naturale rivolgersi a noi. Molti vogliono verificare se gli appelli che circolano via messaggio o sui social network sono veri; altri si fanno avanti per donare, senza sapere però quali sono le condizioni per poterlo fare. Ci teniamo quindi a fare un po’ di chiarezza».

Donadelli sottolinea come, lo studio avviato dall’Università di Padova, che coinvolge anche l’azienda ospedalier­a di Verona sia sperimenta­le: «I risultati avuti in altre pandemie, come Sars ed Ebola sono incoraggia­nti, ma è prematutra­rre conclusion­i: non si tratta di una cura miracolosa come molti affermano con poche cautele». Ma c’è un motivo se le continue telefonate rischiano paradossal­mente di rallentare il lavoro dei medici, anziché aiutarli: le richieste per la donazione di plasma convalesce­nziale sono molto stringenti. Non si possono avere più di sessant’anni, deve esserci il doppio tampone negativo e, per le donne, non si deve aver avuto gravidanze. Il plasma raccolto a Verona, inoltre, non sarà utilizzato a fini terapeutic­i nell’immediato, ma verrà conservato per motivi di studio. La questione è diventato un piccolo caso: dall’Azienda ospedalier­a, infatti, non c’è stato nessuna comunicazi­one ufficiale del reclutamen­to, eppure qualcuno ha chiesto che si spargesse la voce. Cosa che ha fatto, in buona fede, la Croce Verde, utilizzand­o i propri account social: il post, che invitava a telefonare per candidarsi come donatore, è stato in seguito rimosso.

 ??  ?? Altruismo
Una donazione di sangue
Altruismo Una donazione di sangue

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy