La «Fase 2» autorizza le immersioni, ma Torri le vieta dopo un malore
Una delle consenguenze TORRI dell’avvio della «Fase 2» è che dal 4 maggio si sono riaperte le attività sportive in acqua sul lago di Garda. Nemmeno il tempo di ripartire, che accade l’ennesimo incidente che coinvolge un sub. Torri è teatro di una lunga e tragica scia di sub morti per le immersioni o che hanno riportato malori gravi. Come quello accaduto giovedì 7 intorno alle 21.
Un 28enne di San Pietro in Cariano, insieme ad altre tre subacquei, si è immerso per la prima volta in acqua. A 20 metri di profondità ha avuto un malore ed è stato riportato in superficie dall’istruttore che l’accompagnava, ma a terra, a salvargli la vita sono stati tre cittadini di Torri, che erano sul posto. Il paziente poi è stato trasportato in elicottero agli Spedali Civili di Brescia, per il trattamento di malattia da decompressione.
L’incidente ha mobilitato operatori del 118, vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile, polizia locale, da settimane in stato di massima allerta per l’emergenza coronavirus. Così. ieri mattina, il sindaco Stefano Nicotra ha emesso un’ordinanza con cui vieta fino al 17 maggio l’attività subacquea. Il 28enne, ieri, era ancora privo di conoscenza, sedato e con del liquido nello stomaco. Mentre l’istruttore ha passato tutta la notte in camera iperbarica. «Non ho dormito – attacca il sindaco – oggi sono costretto ad emettere questa nuova ordinanza. Ho seguito in prima persona la scena di giovedì sera, e il giovane è stato salvato solo grazie al pronto intervento di tre cittadini di Torri che gli hanno effettuato il massaggio cardiaco». In seguito sono intervenuti sanitari e forze dell’ordine. «A questo gioco, al gioco della vita, l’Amministrazione non ci sta continua Nicotra - Se vogliamo ripartire con le attività sportive non si possono fare queste cose».
L’episodio
Giovedì sera un sub di San Pietro in Cariano ha avuto un malore dopo un’immersione: rianimato sul posto e portato in ospedale in elicottero