Arena, nodo ripartenza Ma per il 2021 c’è Muti
«Tegola» del governo sull’Arena, con la decisione che non più di mille persone potranno assistere a spettacoli all’aperto. «Chiederò subito una deroga», annuncia il sindaco Federico Sboarina». E intanto la stagione lirica 2021 sarà aperta da Aida diretta da Riccardo Muti.
Il sindaco, come molti altri veronesi, ieri mattina è andato finalmente dal barbiere, e si vede: ma per il resto ha un diavolo per capello. La settimana inizia infatti all’insegna di due grane: i parchi-giochi e la micro-stagione lirica straordinaria prevista per agosto in Arena. I 122 parchi attrezzati esistenti in città e dedicati ai giochi dei più piccini, infatti, non potranno riaprire. Affiancato dall’assessore Marco Padovani, Sboarina tuona che «le prescrizioni contenute in quello che ormai, più ch “decretosviluppo” è giusto chiamare il “decretoritardo”, sono inattuabili». Padovani spiega che «ci sono circa 3.100 giochi (tra scivoli, giostrine, altalene e via dicendo) che saremmo obbligati a ripulire e sanificare ogni giorno: uno sforzo impossibile, anche con tutta la buona volontà che ci è stata confermata dall’Amia». Sboarina rincara la dose: «Da semplice cittadino - sottolinea – dico che è incomprensibile: sabato e domenica, in Bra, c’erano centinaia di bimbi, tra cui anche i miei figli: giocavano e correvano, e questo è lecito e consentito; ma se entrano nei parchi-giochi, invece, hanno l’obbligo di mascherine, anche dai 3 anni in su, e devono tenere la distanza tra loro… Ma allora era meglio tenerli tutti chiusi!». In serata, peraltro, è stato deciso che nei prossimi giorni si punterà ad aprire un parco-giochi per ciascuna delle 8 circoscrizioni, sperando che nel frattempo cambino le regole.
Per quanto riguarda invece la serie di eventi programmati in Arena per i finesettimana di agosto, da Roma è arrivata una tegola inattesa. Il decreto firmato domenica sera dal Presidente del Consiglio, infatti, consente la ripresa degli spettacoli all’aperto ma, alla lettera «m» dell’articolo 1, fa riferimento, come previsto, al metro di distanza tra spettatori e personale (che nel progetto areniano per agosto sarebbe pienamente rispettato) ma aggiunge che sono consentiti solo 1000 spettatori all’aperto e 200 al chiuso. Secondo il testo «dal 15 giugno 2020, detti spettacoli sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala». E Sboarina non ci sta: «I tremila spettatori da noi previsti – spiega – sono perfettamente in linea con la distanza di un metro lineare». E quindi? «Quindi chiederò subito una deroga per l’Arena, e sono certo di portarla a casa: se dovessero dirmi di no – conclude il sindaco – vorrebbe dire che qualcuno ha intenzione di far chiudere i battenti alla nostra Fondazione lirica, e quel qualcuno, se c’è, se ne assumerebbe tutta la responsabilità».