Dal 12 Apostoli a Perbellini, gli chef stellati non riaprono: «Costi alti, troppe incertezze»
Da sinistra Filippo Gioco, chef del ristorante 12 Apostoli, e Giancarlo Perbellini, che ha il suo regno a Casa Perbellini
E le stelle stanno (per ora) a guardare. Troppi i punti interrogativi: e così nel giorno della riapertura della ristorazione, le quattro cucine stellate di Verona rimangono chiuse. Il ristorante Casa Perbellini rimarrà chiuso almeno fino a settembre. Ad annunciarlo lo stesso Giancarlo Perbellini «Non possiamo riaprire con questo livello di incertezza. - spiega lo chef - si tratta di un locale con costi altissimi e che lavora solitamente per il 35/40% con il turismo. Ora manca il turismo e non riusciamo ad immaginare se l’economica si riprenderà, quando e come. Come facciamo a riaprire?». Dei sette locali di proprietà, dopodomani ne riapriranno due: la pizzeria Du de Cope e la tapasseria Tapasotto. Per altri tre locali (Locanda Quattro Cuochi di Milano, ristorante Al Capital della Cittadella e pasticceria XDolce Locanda) bisognerà attendere probabilmente fine mese. Battenti chiusi anche ai 12 Apostoli: «In attesa di chiarezza siamo in standby» sintetizza Filippo Gioco che liquida la questione con sarcasmo: «In questo periodo non tutti i teatri sono stati chiusi, ce n’è uno bello vispo a Palazzo Chigi con una platea di milioni di persone, che non ci permette di distinguere tra realtà e finzione. Unica cosa certa è il prezzo carissimo del biglietto…Diciamo che altro non mi sento di dire». Stessa ricetta per Matteo Rizzo al Desco: «In attesa di capire come si evolve la situazione per ora non riapriamo. Non possiamo correre il rischio di non lavorare. Se ripartiamo, vogliamo farlo con le nostre forze al completo e con il passo giusto, non a singhiozzo. Il turismo è per noi un fattore molto importante come lo è la stagione areniana». Rizzo ha nel frattempo lanciato un nuovo progetto nel ramo delivery: «Esko Noodles & Kitchen, un connubio tra cucina asiatica e radici venete, sta funzionando bene. Diciamo che abbiamo fatto di necessità virtù». Chiusa anche l’Osteria La Fontanina ai Portichetti di Santo Stefano: «Riapriremo la prossima settimana, giovedì o venerdì» annuncia il titolare Nicola Tapparini. Si volta pagina, e sarà un ritorno alle origini: «Ripartiremo nello stile della nostra cucina creativa – spiega -, ma a prezzi più bassi. Siamo nati come osteria e torneremo ad essere un ristorante accessibile a tutti, pur mantenendo il nostro stile. Con le nuove norme passeremo da 36 a 16, 18 al massimo, coperti. Ho provato a stare in cucina con la mascherina. Mi mancava il respiro. Pensi un po’ a quando farà caldo. Bisognerà limitare l’utilizzo dei fuochi e studiare nuovi piatti».