I mastini tornano in grande Un tuffo negli anni Ottanta con il nuovo logo dell’Hellas
Lo slogan scelto è quanto mai appropriato: «Ritorno. Al futuro». Nel lancio del nuovo logo dell’Hellas, però, nulla c’entra il richiamo al mitico film di Robert Zemeckis con protagonista Michael J. Fox. La connessione, però, è a scatto istantaneo a fronte della svolta che il Verona ha deciso di dare al proprio stemma, riproposto in una versione riveduta e minimal di quello che ha segnato l’età dell’oro per il club gialloblù.
Ossia, spazio ai due mastini stilizzati con in mezzo la Scala, emblemi che vanno ad identificarsi con immediatezza con la storia e la tradizione dell’Hellas. Si sale sulla macchina del tempo — attenzione, non è una DeLorean… — e si va indietro fino al 1984, anno in cui quel simbolo, incorniciato in un rombo, comparve sulle maglie della squadra: deliziosamente Eighties, non c’è dubbio. Di lì a pochi mesi sarebbe iniziata la stagione che condusse il Verona allo scudetto e alla leggenda.
Per le generazioni che vissero i trionfi dell’epoca, il «ritorno al futuro» pubblicitario ha un valore sentimentale che annoda i fili con la storia privata di ogni tifoso. Dunque, questa sarà l’immagine che rappresenterà l’Hellas. Va nel cassetto, così, il precedente simbolo, la coccarda ovale in cui l’emblema dei mastini «bifronte», diviso dai quattro pioli della famiglia Della Scala,
signoria di Verona, era collocato in formato ridotto. Si chiude un lungo tratto dell’iconografia societaria, iniziato nel 1995, sotto la presidenza di Alberto Mazzi, che dopo il recupero della denominazione Hellas Verona — che dal 1991, a causa del crac aziendale, era variata in Verona Football Club —, aveva personalmente optato, e disegnato, lo stemma che la celebrava.
Sono trascorsi venticinque anni da allora, anni in cui l’Hellas ha frequentato molto più spesso la Serie B che la Serie A e che ha attraversato pure il deserto della C-Lega Pro, ma che non ha mai perso l’amore della gente. Uno sguardo a ieri, con gli occhi rivolti a domani: simbolo azzeccato, ora, per un Verona che entra in un decennio in cui gli obiettivi del campo saranno scanditi da ricorrenze miliari: nel 2023, i centovent’anni dalla fondazione (e i centoventicinque nel 2028) e, nel 2025, il quarantennale dello scudetto. Tutto questo, sempre con l’impronta che viene data dal giallo e del blu, i colori del gonfalone cittadino che, per gli appassionati e i tifosi del Verona, significano solo una cosa: l’Hellas.