«Filobus, nessuno scenario escluso»
Vertice tra il sindaco Sboarina e il ministro De Micheli: «Pandemia, impatto pesante»
La vicenda del filobus è arrivata ad una svolta importante. Videoconferenza del sindaco Sboarina col ministro dei trasporti De Micheli. Al termine, lo stesso sindaco ha spiegato con un post che «l’impatto che ha avuto la pandemia sul trasporto pubblico locale, quindi anche sullo sviluppo del progetto della filovia, è stato molto pesante. Alla luce di tutto questo servono adesso scelte concrete che non escludano nessuno scenario».
La vicenda del filobus è arrivata ad una svolta importante. Il sindaco Federico Sboarina ha parlato ieri, in videoconferenza, col ministro dei Trasporti, Paola De Micheli e coi dirigenti ministeriali, oltre che con la parlamentare veronese Alessia Rotta.
Al termine, lo stesso sindaco ha spiegato, con un post sulla sua pagina Facebook, che «l’impatto che ha avuto la pandemia sul trasporto pubblico locale, e quindi anche sullo sviluppo del progetto della filovia, è stato molto pesante. Alla luce di tutto questo, - ha scritto ancora Sboarina servono adesso scelte concrete che non escludano nessuno scenario».
Più in là, il sindaco Sboarina non è per il momento andato. Ma è chiaro come si siano ipotizzate diverse possibilità per dare una svolta ad un progetto che, già di per sé complesso, ha dovuto subire negli ultimi mesi rallentamenti e problematiche decisamente pesanti.
Ultimo, in ordine di tempo, il drammatico epilogo della situazione di una delle ditte che fanno parte dell’associazione d’imprese che il filobus dovrebbe realizzare: la cooperativa veneziana Clea ha infatti depositato la richiesta di concordato preventivo al tribunale di Venezia.
Impegnata in molti cantieri in tutta Italia, la cooperativa Clea potrebbe dover ridurre drasticamente il proprio impegno, con relativi impatti sui cantieri aperti a Verona. L’annuncio di Sboarina avrà un seguito concreto nelle prossime ore, ma apre evidentemente la porta a molti scenari possibili. In passato era stato tra l’altro ipotizzato anche un tentativo di convincere il ministero dei Trasporti a dirottare su di un progetto diverso il finanziamento che era stato concesso a Verona per realizzare l’opera.
Ricordiamo che il filobus per Verona ha un costo previsto di 142 milioni e 752mila euro, e gode di un contributo statale di 85 milioni 651mila euro, pari al 60 per cento del totale, mentre la cifra rimanente dovrà essere sborsata da Amt, che a questo scopo ha stipulato da tempo un mutuo con la Banca Popolare. Secondo gli impegni presi finora col Ministero dei trasporti, Verona dovrebbe garantire che il primo viaggio del nuovo mezzo di trasporto pubblico avverrà entro Ii 31 gennaio 2022. Ma, come ha spiegato ieri sera il sindaco, ci si è messa di mezzo anche l’emergenza Coronavirus, che ha bloccato i cantieri e reso ancora più difficile la corsa contro il tempo. Ragion per cui ieri, col ministro, si è discusso appunto di «nuovi scenari possibili». Senza escluderne alcuno.