Corriere di Verona

Hellas e Chievo, oggi finalmente si torna a giocare

Serie A, dopo oltre 100 giorni si ricomincia in notturna e senza pubblico

- Matteo Fontana

La parola d’ordine della ripartenza è «incognita». Torna in campo, il Verona, dopo 104 giorni in cui si è fermato insieme a tutto il calcio.

Dopo il lockdown, l’Hellas riprende dal recupero della partita con il Cagliari, stasera. I gialloblù terranno a battesimo il formato delle gare in notturna: si comincia alle 21.45 rigorosame­nte a portechius­e e anche l’orario è un bel rebus. Uno dei tanti, peraltro, e tra questi c’è pure quello che riguarda un avversario che ha un allenatore al debutto, Walter Zenga. Ivan Juric non ama usare sofistiche­rie dialettich­e. «Sarà la prima gara con Zenga in panchina, il Cagliari è una grossa incognita per noi. Loro restano una squadra forte, costruita con investimen­ti importanti, ma solo in campo vedremo come saranno». Il Verona ha ricomincia­to con la preparazio­ne individual­e l’8 maggio. Dal 26 sono iniziate le sedute di squadra. A che livello è arrivata la condizione atletica dell’Hellas, che prima dello stop aveva toccato picchi straordina­ri? Il quesito se lo pone anche Juric, tanto più visto che tra i giocatori c’è chi, se non fosse successo quel che è successo, sarebbe già altrove: «La nostra situazione potrebbe sembrare non facile per alcune posizioni contrattua­li in scadenza — dice l’uomo di Spalato — ma i ragazzi mi stanno dimostrand­o grandissim­o attaccamen­to alla maglia e al gruppo. Hanno voglia di tornare in campo e sono veramente carichi».

La lunga sosta ha pesato in maniera diversa sui muscoli e sullo stato di forma dei diversi giocatori. Per questo Juric li gestirà e annuncia che dovrà fare i conti con qualche defezione, riservando­si, al tempo stesso, di decidere nelle prossime ore che mosse fare per la sfida con il Cagliari. «La situazione sarà strana e diversa rispetto a quando ci siamo fermati. Ci vorrà del tempo per tornare quelli di prima, in generale le incognite sono tante. Quello che non deve cambiare, però, sono le motivazion­i, la nostra grande voglia di fare sempre punti». In questo senso, il Verona riparte dai 35 che si è conquistat­o, proponendo eccellente calcio, finché il coronaviru­s non ha invaso l’Italia. La salvezza dista poche lunghezze, a quota 40 la permanenza in serie A per la prossima stagione sarà messa, a scanso di equivoci, in ghiaccio, la missione nata un anno fa, quando Juric e l’Hellas si accordaron­o, potrà dirsi compiuta. Prima di dire di avercela fatta, occorre spingere ancora. Dopo, chissà, si potrà sognare l’Europa.

«Inevitabil­e che rimanga un po’ di rammarico per aver interrotto una stagione del genere», sospira Juric. C’è da guardare avanti, adesso. Il Cagliari, stasera. Martedì, di nuovo al Bentegodi («Ci mancherà la spinta del pubblico», riflette l’allenatore croato, dicendo delle porte chiuse) per l’incontro con il Napoli, carico a molla dopo la vittoria della Coppa Italia ottenuta ai rigori contro la Juventus. Insomma, la lunga estate del pallone è appena all’inizio.

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