Hellas e Chievo, oggi finalmente si torna a giocare
Serie A, dopo oltre 100 giorni si ricomincia in notturna e senza pubblico
La parola d’ordine della ripartenza è «incognita». Torna in campo, il Verona, dopo 104 giorni in cui si è fermato insieme a tutto il calcio.
Dopo il lockdown, l’Hellas riprende dal recupero della partita con il Cagliari, stasera. I gialloblù terranno a battesimo il formato delle gare in notturna: si comincia alle 21.45 rigorosamente a portechiuse e anche l’orario è un bel rebus. Uno dei tanti, peraltro, e tra questi c’è pure quello che riguarda un avversario che ha un allenatore al debutto, Walter Zenga. Ivan Juric non ama usare sofisticherie dialettiche. «Sarà la prima gara con Zenga in panchina, il Cagliari è una grossa incognita per noi. Loro restano una squadra forte, costruita con investimenti importanti, ma solo in campo vedremo come saranno». Il Verona ha ricominciato con la preparazione individuale l’8 maggio. Dal 26 sono iniziate le sedute di squadra. A che livello è arrivata la condizione atletica dell’Hellas, che prima dello stop aveva toccato picchi straordinari? Il quesito se lo pone anche Juric, tanto più visto che tra i giocatori c’è chi, se non fosse successo quel che è successo, sarebbe già altrove: «La nostra situazione potrebbe sembrare non facile per alcune posizioni contrattuali in scadenza — dice l’uomo di Spalato — ma i ragazzi mi stanno dimostrando grandissimo attaccamento alla maglia e al gruppo. Hanno voglia di tornare in campo e sono veramente carichi».
La lunga sosta ha pesato in maniera diversa sui muscoli e sullo stato di forma dei diversi giocatori. Per questo Juric li gestirà e annuncia che dovrà fare i conti con qualche defezione, riservandosi, al tempo stesso, di decidere nelle prossime ore che mosse fare per la sfida con il Cagliari. «La situazione sarà strana e diversa rispetto a quando ci siamo fermati. Ci vorrà del tempo per tornare quelli di prima, in generale le incognite sono tante. Quello che non deve cambiare, però, sono le motivazioni, la nostra grande voglia di fare sempre punti». In questo senso, il Verona riparte dai 35 che si è conquistato, proponendo eccellente calcio, finché il coronavirus non ha invaso l’Italia. La salvezza dista poche lunghezze, a quota 40 la permanenza in serie A per la prossima stagione sarà messa, a scanso di equivoci, in ghiaccio, la missione nata un anno fa, quando Juric e l’Hellas si accordarono, potrà dirsi compiuta. Prima di dire di avercela fatta, occorre spingere ancora. Dopo, chissà, si potrà sognare l’Europa.
«Inevitabile che rimanga un po’ di rammarico per aver interrotto una stagione del genere», sospira Juric. C’è da guardare avanti, adesso. Il Cagliari, stasera. Martedì, di nuovo al Bentegodi («Ci mancherà la spinta del pubblico», riflette l’allenatore croato, dicendo delle porte chiuse) per l’incontro con il Napoli, carico a molla dopo la vittoria della Coppa Italia ottenuta ai rigori contro la Juventus. Insomma, la lunga estate del pallone è appena all’inizio.