Corriere di Verona

Chievo, via con la prima «finale» a Crotone

La squadra di Aglietti allo Scida, in casa della seconda: tante le assenze, out anche Meggiorini

- Matteo Sorio

Tanti buchi nella gomma. A Crotone il Chievo conta i forfait: Vaisanen (difesa), Di Noia (centrocamp­o, rientrerà la settimana prossima), Meggiorini (attacco). Ci si aggiunga Cesar, out per l’intendimen­to di non rinnovarne il contratto.

Tolto anche Frey (stesso motivo), allo Scida il capitano dovrebbe essere Giaccherin­i, quello con più militanza, clivense dal gennaio 2018. Dov’eravamo rimasti? Al 9 marzo, Chievo-Cosenza, 2-0, ultima partita in Italia prima del lunghissim­o lockdown. È da inizio anno che nei gialloblù, ottavi a 41 punti, segnano quasi solo gli attaccanti. Senza Meggiorini, problema ai flessori, se guardiamo al primo canovaccio di Aglietti il reparto perde l’alternativ­a a Djordjevic: uno, Meggio, che se si alza dalla panchina può spaccare le partite. Tocca al tridente visto nei primi 180’ di «Aglio», cioè Giaccherin­i e Vignato larghi, Djordjevic davanti. «Possiamo colpirli con la nostra qualità opposta ai loro tre centrali», dice Aglietti. Lui che chiede al Chievo di non far giocare il Crotone, squadra abile con la biglia tra i piedi, tarata su un 3-5-2 che movimenta le corsie con Gerbo e Molina e, in area, cerca i centimetri di Simy. Sul nigeriano, e chi gli farà da partner, si deve lanciare un duo inedito, Leverbe e Rigione, insieme solo in un’altra occasione, a Perugia, primo turno, 25 agosto scorso, quando il francese ne combinò di grosse: l’alba grigia, per lui, di un torneo che dopo la pausa invernale è stato un crescendo, di fianco a Cesar, per sicurezza e progressi. Occhio: il Crotone è la seconda squadra per gol fatti in B, 47 in tutto. Ma è soprattutt­o la graduatori­a che conta: quota 49, per i padroni di casa, che, costretti a rinunciare al faro Messias (squalifica), devono lottare per conservare il secondo posto.

In tal senso Aglietti, cui il club della Diga chiede la promozione, diretta o tramite playoff, cerca d’infondere un po’ di leggerezza: «Vincendo riapriremm­o la corsa alla promozione diretta, ma se non vinciamo rimangono comunque altre nove gare. Preferisco soffermarm­i sul trarre il massimo da ogni partita anziché parlare di serie A a tutti i costi. Altrimenti ci mettiamo troppa pressione addosso». Ma quella pressione c’è. Perché la A è fondamenta­le, ottica Chievo, sul piano tecnico e dell’ossigeno economico. E molto passa da Crotone, come da Spezia e Frosinone, prossime clienti al Bentegodi, tutte avversarie dei quartieri alti. In quei quartieri, il Chievo può farsi largo se sfrutta i piedi buoni. Ci rifletteva sopra, Aglietti, quando eravamo ancora in pieno lockdown: «Come mi aspetto il calcio alla ripresa? Ritmi bassi che, sulla bilancia, faranno sì che la qualità pesi di più della condizione atletica».

Il suo sfidante, Stroppa, sostiene che «l’equilibrio sarà fondamenta­le» e che «gli errori saranno più sanguinosi». Sarà così, allo Scida: prevarrà chi sbaglia meno.

I forfait

Fuori Di Noia, Vaisanen e il Meggio in attacco: out anche i senatori Cesar e Frey per scelta

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