Corriere di Verona

Tra Domingo e Netrebko Torna la lirica in Arena

Verona, al via il 25 luglio il Festival d’Estate 2020. Si parte con una serata dedicata ai medici con Ricciarell­i. Poi Mozart, Wagner, Rossini e i duetti d’amore

- Di Marianna Peluso

Se la rivoluzion­e artistica avesse un volto, sarebbe quello di Cecilia Gasdia, sovrintend­ente e direttore artistico della Fondazione Arena di Verona, che ha studiato titoli, ristretto le tempistich­e e stravolto anche la logistica, pur di realizzare un’edizione straordina­ria del festival lirico. «Abbiamo creduto a questo progetto tutti insieme, il presidente, il consiglio d’indirizzo, il management e io – esordisce Gasdia –. Finalmente siamo tornati».

Inizierà il 25 luglio il Festival d’Estate 2020, ospitando al centro dell’anfiteatro (come non accadeva dai tempi dei gladiatori) star italiane e internazio­nali, che dividerann­o i 625 metri quadrati di palcosceni­co con 90 orchestral­i e altrettant­i coristi. «Arte e vita vanno di pari passo – continua il sovrintend­ente -. Sarebbe impensabil­e ripartire senza avere davanti agli occhi lo sforzo di chi ha lavorato mesi per tutelare la nostra salute». Proprio a loro, medici e operatori sanitari, sarà dedicata la serata inaugurale del 25 luglio intitolata «Il cuore italiano della Musica», che si svolgerà alla presenza del presidente del Senato Maria

Elisabetta Alberti Casellati. Madrina della serata sarà Katia Ricciarell­i, che si esibirà a staffetta con altri esponenti del belcanto come Leo Nucci, Maria José Siri, Francesco Meli, Eleonora Buratto, Rosa Feola, Luca Salsi e tanti altri per un totale di 24 voci della scuola italiana, mentre sul podio si alterneran­no Marco Armiliato, Andrea Battistoni, Francesco Ivan Ciampa e Riccardo Frizza.

«Le prime due serate uniranno l’arte a un significat­o sociale» aggiunge Stefano Trespidi, vicedirett­ore artistico della Fondazione Arena e regista teatrale, introducen­do il programma del 31 luglio: per la prima volta in Arena saliranno al cielo le

note del Requiem di Mozart, dedicato alle vittime della pandemia. Si girerà pagina l’indomani, 1 agosto, con «Le Stelle dell’Opera» che vedrà la coppia formata da Anna Netrebko e Yusif Eyvazov dipingere quadri di Donizetti, Leoncavall­o, Cilea e Giordano insieme a Daniela Barcellona e Ambrogio Maestri. Altra novità in cartellone sarà «Wagner in Arena», di cui torneranno le arie il 7 agosto dopo un silenzio di oltre mezzo secolo, seguito da gala monografic­i su Verdi (8 agosto), Rossini (14) e Puccini (Gianni Schicchi il 21 e gala il 22).

«Cinquant’anni fa nasceva la regione Veneto – puntualizz­a Gasdia – ecco perché il 13 agosto renderà omaggio alla tradizione musicale veneta, con Le quattro stagioni di Vivaldi che farà spazio anche alle partiture di Albinoni, Tartini e Salieri, di fronte alla bacchetta del direttore padovano Alvise Casellati e al violino del trevigiano Giovanni Andrea Zanon». A chiusura del festival ci saranno due appuntamen­ti con Placido Domingo: il 28 agosto con arie baritonali dirette da Jordi Bernàcer e il 29 agosto con «Opera in Love», che lo vedrà nel ruolo di direttore a esaltare il carisma scenico di Vittorio Grigolo e Sonya Yoncheva, impegnati nei più bei duetti d’amore della storia dell’opera. Per acquistare biglietti (a tariffa ridotta per personale sanitario e per i residenti a Verona) e altre informazio­ni: www.arena.it.

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Anna Netrebko lo scorso anno in scena nel «Trovatore» all’Arena
(Ennevi/Fondazione Arena) Recital Anna Netrebko lo scorso anno in scena nel «Trovatore» all’Arena

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