Il monito del sindacato «Fermi i tagli alla sanità»
Benvenuto in Veneto Presidente, uno dei primi territori europei ad essere colpiti dal contagio. Siamo lontani dall’aver risolto il problema e non possiamo abbassare la guardia. La prima lezione impartita dagli eventi straordinari in corso riguarda la centralità che il sistema sanitario pubblico deve rivestire in un Paese civile. Bene gli investimenti degli ultimi mesi, che hanno interrotto un lungo trend di definanziamento che ha colpito anche la nostra sanità, ma bisogna tornare ai livelli che hanno reso il nostro modello tra i migliori al mondo. Per l’economia, la prima esigenza è non lasciare solo nessuno: né lavoratori né imprese. Il divieto di licenziamento, gli ammortizzatori, il sostegno alle piccole aziende vanno prolungati per l’intero 2020. Siamo di fronte ad una nuova glaciazione economica. Per affrontarla va sostenuto il potere d’acquisto della fasce popolari. La riduzione della tassazione sul lavoro decisa con l’ultima manovra di bilancio va nella direzione giusta. Dobbiamo alleggerire ulteriormente il peso fiscale sui lavoratori e anche sui pensionati. Decisiva è la lotta serrata all’evasione, che vede solo in Veneto quasi 10 miliardi di risorse sottratte al fisco. Non è più tollerabile che a pagare strade, scuole, ospedali siano i soliti noti. Da una realtà ferita da troppe catastrofi ambientali, non può non giungerle richiesta di puntare su 10, 100, 1000 cantieri che salvaguardino il territorio e creino occupazione. Sarebbero ancora molte le cose da dire, una su tutte: la necessità di cambiare modello di sviluppo per vincere la sfide ecologica e tecnologica, rimettendo al centro lavoro, welfare, nuove generazioni. Buon lavoro Presidente, il Governo ha un compito difficile, ma puntando sulle forze vitali della società, l’Italia riuscirà a risalire la china e a tornare protagonista.
Gli eventi straordinari in corso insegnano che in un Paese civile il sistema sanitario pubblico deve avere un ruolo centrale