Il turismo si aspetta aiuti «Protegga i dipendenti»
Nel dare il benvenuto al presidente del Consiglio in quella che, con 70 milioni di presenze di cui quasi il 70% straniere, è la prima regione turistica d’Italia, è doveroso rivolgere il nostro primo pensiero ai lavoratori del settore turistico.
La prima preoccupazione è per tutti i dipendenti degli alberghi ancora in attesa di ricevere la cassa integrazione, e soprattutto per gli stagionali che quest’anno non avranno lavoro. Al Governo chiediamo strumenti e forme di protezione per queste persone, che sono 500mila in tutta Italia e che normalmente vivevano di 4 mesi di lavoro stagionale e, durante l’inverno, potevano contare sulla conseguente Naspi . Quest’anno non lavoreranno e non avranno la Naspi, saranno senza paracadute. Per questi lavoratori – che sembrano contare meno degli altri, quasi ci fosse una serie A e una serie B - chiediamo dignità. Per le imprese abbiamo più volte chiesto di ottenere contributi a fondo perduto; comprendiamo che l’Italia è il Paese più indebitato nella Ue, ma ci aspettiamo che una fetta consistente de recovery fund venga destinato al turismo.
Bonus vacanze: Federalberghi sta facendo la sua parte per favorirne l’utilizzo, ma le modalità per applicarlo sembrano partorite da una mente perversa. Abbiamo la sensazione che i 2,4 miliardi stanziati per il Bonus non saranno integralmente sfruttati dagli italiani. Chiediamo al Governo che quello che residuerà venga stanziato a favore delle imprese del turismo.
Chiediamo inoltre l’abolizione della seconda rata dell’Imu e attenzione per le aziende meno patrimonializzate che sono quelle in locazione e che stanno restituendo a centinaia le chiavi degli alberghi e dei ristoranti.
Con 70 milioni di presenze all’anno, di cui quasi il 70% straniere, il Veneto è la prima regione turistica d’Italia