Maxi debito, riaperta la causa contro il Catullo
Ingiunzione da 20,2 milioni: svolta dalla Cassazione che dà ragione a Enav. Processo a Verona
Svolta in Cassazione sul maxi contenzioso in corso dal 2012 tra Catullo ed Enav, la spa che gestisce l’assistenza al volo e che rivendica dalla società gestore dello scalo scaligero il risarcimento di oltre 18 milioni che conteggiando gli interessi diventano 20,2 milioni - per i servizi erogati all’aeroporto bresciano di Montichiari (stessa gestione del Catullo) a più riprese, fin dal 2002.
Con l’ordinanza appena depositata e motivata, la Suprema Corte ha accolto il ricorso con cui Enav si era opposta alla decisione assunta nel 2019 dal Tribunale di Ver0na. Quest’ultimo
con un’ordinanza aveva dato ragione al Catullo sospendendo l’efficacia del decreto ingiuntivo da 20 milioni e stoppando la causa in corso all’ex Mastino. Enav si era opposta a tutto ciò rivolgendosi agli Ermellini che adesso le hanno dato ragione: secondo la Cassazione, «il potere di sospensione è stato esercitato del tutto illegittimamente» in quanto «la sospensione discrezionale in parola è ammessa ove il giudice del secondo giudizio motivi esplicitamente le ragioni per le quali non intende riconoscere l’autorità della prima sentenza». Ragion per cui, scrivono ancora i giudici della Suprema Corte, «il ricorso per regolamento di competenza va accolto e va disposta la prosecuzione del processo, che dovrà essere riassunto nei termini di legge»: di conseguenza, si conclude il provvedimento appena pubblicato, «la Corte dispone la prosecuzione del processo dinanzi al Tribunale di Verona e condanna la società resistente Catullo spa al pagamento, in favore della società ricorrente Enav, delle spese del presente procedimento, che liquida in euro 3mila». Si riapre dunque la lunga vertenza giudiziaria che vede la società gestore del Catullo rivendicare «la non debenza dell’importo preteso da Enav spa per il pagamento del credito maturato fino al 31 dicembre 2012». Inizialmente il Tribunale di Roma rigettò il ricorso del Catullo e accolse la domanda riconvenzionale,
Il contenzioso È dal 2012 che si combatte a colpi di ricorsi e controricorsi la querelle milionaria tra Enav e Catullo condannando i gestori dello scalo scaligero al pagamento a favore di Enav di 18 milioni 729mila 563,8 euro. Contro tale decisione i gestori del Catullo ricorsero ma nelle more del giudizio d’appello Enav chiese e ottenne dal Tribunale di Verona l’emissione in data 19 maggio 2017 di un «decreto ingiuntivo per il pagamento del credito da parte del Catullo» che si oppose nuovamente. Altro colpo di scena il 17 gennaio 2019 quando il Tribunale di Verona rigettò l’istanza volta alla concessione della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo opposto e dispose la sospensione del giudizio». Ora però la Cassazione riapre l’intera partita, annullando quella decisione e facendo ripartire il processo.