«Condominio» Arsenale e l’idea della fondazione Ma chi pagherà le spese?
La discussione in commissione sul futuro del compendio
Potrebbe essere una nuova Fondazione, a partecipazione pubblico-privata, a gestire in futuro il grande compendio dell’Arsenale di Borgo Trento, una volta completato il suo restauro. Ma già prima di partire bisogna rispondere ad una domanda fondamentale: chi paga? Si è discusso di questo, ieri, all’interno della Commissione comunale presieduta da Paola Bressan presenti gli assessori all’Urbanistica, Ilaria Segala, e al Patrimonio, Edi Maria Neri. Due docenti universitari, Girolamo Sciullo e Davide Gaeta. hanno presentato le loro relazioni in materia.
L’Arsenale è stato descritto come una sorta di «condominio» tra i suoi futuri utilizzatori, che saranno molti e diversi (l’Accademia di Belle Arti, i privati nel grande mercato coperto, il Comune per gli spazi museali e sociali, i negozianti per quelli commerciali e via dicendo). Per far convivere tutti questi «condòmini» bisognerà decidere, prima di «partire», chi pagherà le spese condominiali: i costi saranno a carico soprattutto della collettività oppure (e in quale parte) anche dei privati presenti al suo interno? Quanti e quali saranno i «centri di ricavo» ossia le parti dell’Arsenale che creeranno un utile economico (come ad esempio il grande mercato coperto, a gestione privata)? E le assegnazioni di spazi (per esempio all’interno della Città del Gusto, presumibilmente appetibile) come saranno decise? E il costo per il grande parco, come e da chi verrà sostenuto? I due docenti propongono di creare («entro sei mesi, seguendo una strada nuova e vista raramente per un’opera pubblica», dice l’assessore Segala) un gruppo di lavoro su questi temi che, sottolineano enpitali, trambi, vanno affrontati in maniera unitaria, sia per le attività private che per quelle pubbliche, che dovranno convivere.
Una delle ipotesi sul tappeto è quella di creare un’apposita Fondazione la quale, ha spiegato il professor Sciullo, potrebbe avere un “fondatore” unico (il Comune) oppure fondatori diversi (pubblici e privati). In alternativa, il docente dell’Università di Bologna ha ipotizzato anche la creazione di una nuova Azienda speciale o di una società di cachiedendo che, in ogni caso, venga creata un’entità autonoma di gestione del compendio. Il professor Gaeta ha citato l’esperienza del mercato coperto di Firenze (che è dichiaratamente l’esempio da seguire per quello da creare all’Arsenale) spiegando come sia necessario avere un apposito modello finanziario “dedicato” a questo scopo. Gaeta ha poi aggiunto che “nessuno finora ha citato i costi per il marketing nella fase di lancio dell’iniziativa: chi lo pagherà? L’ascensore - ha spiegato - lo pagano tutti i condòmini, ma bisogna chiarirlo prima di cominciare. E voi avete un’occasione d’oro – ha concluso il docente, rivolgendosi ad assessori e consiglieri comunali - perché assieme ai progettisti si può definire sia il modello giuridico che quello economico e quello di marketing”.Una ditta francese ha intanto già visitato il Palazzo Montanari (sede attuale dell’Accademia), forse per acquistarlo, il che darebbe il necessario ossigeno finanziario a parte dell’intera operazione.